C’è un fascicolo, a modello 45 quindi senza ipotesi di reato, aperto dalla Procura di Napoli sull’audio pubblicato dal fattoquotidiano.it in cui il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, invitava 300 sindaci a darsi da fare per il Sì al referendum. La Procura ha delegato la Guardia di Finanza alla acquisizione del file audio.

Nel fascicolo confluirà anche l’esposto presentato ieri dal Movimento 5 Stelle nel quale si ipotizza il reato di voto di scambio. “Come un anno e mezzo fa, con una puntualità cronometrica, anche oggi alla vigilia di un voto importante, viene costruita, sul nulla assoluto, una campagna di aggressione mediatica inaudita. Si ha paura del voto in Campania, che oggi come alle Regionali, è politicamente decisivo. Allora, i promotori di quella campagna si sono coperti alla fine di vergogna e noi abbiamo camminato a testa alta. Così succederà anche oggi” ha detto De Luca. Ai pentastellati l’ex sindaco di Salerno ha dedicato una parte della sua replica: “A chi alza polveroni per nascondersi – afferma – riproporremo le domande scomode che cercano di evitare. Luigino Di Maio restituisca i 13mila euro al mese che percepisce e i 110mila euro di “spese elettorali”. Rispondano i Cinque Stelle sull’illegalità vera (firme false a Palermo e Bologna). Dicano perché, da quando volevano cambiare il mondo, si sono ridotti a difendere la palude burocratica dell’Italia così com’è. Rinnovo la mia sfida a Di Maio a un dibattito pubblico, in diretta, sui temi della legalità e della trasparenza, oltre che su quelli referendari”.

“De Luca dovrebbe passare tutto il suo tempo a guardarsi allo specchio, avendo confuso il palcoscenico di un teatro con la realtà. Ha ancora la faccia tosta di parlare e dire che si ha paura del voto in Campania perché è decisivo. Il voto in Campania più che decisivo, rischia di essere non libero perché estorto e viziato a causa della sua condotta e di quella di Renzi” replica il senatore M5S Nicola Morra.  “De Luca va in giro a fare voto di scambio – continua – ad arringare la clientela e ad utilizzare tutti i metodi possibili per ottenere i voti verso il sì, comprimendo la libertà dei cittadini; l’altro ricambia il favore del governatore campano servendogli sul piatto d’argento, addirittura, la gestione dell’intera sanità in Campania e contraddicendo quanto lo stesso governo aveva detto in passato, quando riteneva necessaria la presenza di Commissari terzi nelle Regioni in cui la sanità era in rosso. È di questo – conclude Morra – che dovrebbero vergognarsi. Ed è su questo che De Luca deve rendere le dovute spiegazioni alla Commissione antimafia che ha l’obbligo di verificare, adesso, se per caso dietro non ci sia il coinvolgimento di qualche organizzazione criminale negli opachi interstizi del sistema clientelare svelato dalle parole del Governatore campano. D’altronde, De Luca conoscerà bene il detto ‘male non fare paura non avere’. Queste persone devono lasciare la politica per il bene del Paese. Votiamo NO e non facciamoci ingannare da una riforma che dà loro solo ulteriori privilegi, poltrone e soldi pubblici da gestire”.

In Antimafia, intanto, si attendono gli eventuali sviluppi che scaturiranno dal lavoro che la Procura intenderà compiere. “Penso che una risposta arriverà presto”, dice la presidente della commissione, Rosy Bindi. Secondo il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, “il monologo” di De Luca “istiga in modo assolutamente palese al voto di scambio”.

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