A febbraio si era autosospeso, sulla scia di un’indagine della procura di Nocera sul mancato pagamento di contributi previdenziali per 40 milioni da parte dell’Enel. Gruppo in cui all’epoca dei fatti lavorava come capo del personale. A fine marzo però era regolarmente rientrato in servizio. Ora Massimo Cioffi, direttore generale dell’Inps, ha dato ufficialmente le dimissioni. Il motivo, come ha spiegato all’AdnKronos, è che “il rapporto con il presidente Tito Boeri si era irrimediabilmente deteriorato. Ormai si era determinata una situazione che se protratta rischiava di nuocere gravemente all’Istituto. Non c’erano più le condizioni per andare avanti. Il rapporto con Boeri si era rotto anche sul piano personale e alcune sue dichiarazioni a Report non mi erano piaciute”. La nota del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a cui Cioffi ha comunicato la decisione di rimettere l’incarico ricevuto il 27 febbraio 2015, è più diplomatica e fa riferimento alla necessità di “superare una situazione di ricorrente contrasto di opinioni con il presidente dell’Inps, che potrebbe, alla lunga, danneggiare la regolare funzionalità dell’Istituto”. Ora è il direttore vicario, Vincenzo Damato, ad assumere le funzioni del Direttore generale fino a nuova nomina.

In serata Boeri ha commentato la scelta dell’ormai ex dg: “Ringrazio Massimo Cioffi per il lavoro svolto in 21 mesi alla Direzione generale dell’Istituto e apprezzo la sua sensibilità istituzionale e coerenza nel rimettere il mandato. Ha dichiarato in modo aperto le sue divergenze e non poteva essere chiamato ad attuare una riforma organizzativa in cui aveva mostrato di non credere“.

Boeri aveva fortemente voluto Cioffi al suo fianco quando ha preso la guida dell’istituto che paga le pensioni. Ma i rapporti si sono incrinati dopo che, a fine 2015, è emerso che Cioffi era coinvolto in un’indagine per abuso d’ufficio relativa alla gestione di un’ispezione Inps in Enel che ha evidenziato mancati versamenti di contributi per 40 milioni di euro. Il 7 novembre, durante un servizio di Report dedicato al caso, Cioffi ha ammesso che al momento della nomina all’Inps non aveva informato Boeri “perché la consideravo chiusa (l’ispezione, ndr), mentre poi ne hanno aperta un’altra proprio quando io arrivo in Inps, ed è lì che nasce il conflitto d’interesse, ma non è un reato. E io”, aveva spiegato, “mi sono sempre astenuto sulle questioni che coinvolgono Enel”. La trasmissione di Rai3 ha poi ricostruito che, appena nominato in Inps, Cioffi incontrò il capo della Vigilanza Fabio Vitale per discutere della questione e gli disse: “Attenzione a quello che fai con l’attività di accertamento perché rischi di prendere una sportellata”. A febbraio, appunto, l’autosospensione, decisa per preparare una memoria da consegnare alla Procura campana.

Poi il ritorno in pista. Che non ha suscitato gli entusiasmi di Boeri, il quale alla giornalista di Report ha parlato esplicitamente di “disappunto” nei suoi confronti per il fatto di non essere stato informato dell’indagine. Le dimissioni di Cioffi arrivano mentre Boeri si batte per far passare la sua riorganizzazione dell’Inps, che prevede tra l’altro il taglio di molte poltrone dirigenziali. I sindacati lo osteggiano e Cioffi, dal canto suo, in una recente audizione parlamentare aveva avvertito che se la “dialettica” tra gli organi fosse proseguita su questa linea ci sarebbe stato il “rischio di ricadute di carattere organizzativo”. Ora rincara la dose dicendo che “da un lato manca un adeguato coordinamento sui processi operativi tra le direzioni, dall’altro si affida ad una commissione di esperti esterna la selezione dei dirigenti”. Dunque “di fatto vengono azzerate le due leve principali a disposizione del direttore generale per gestire un Ente complesso come l’Inps: il coordinamento e la scelta dei dirigenti”. Come dire che il suo ruolo ne esce ridimensionato.

Il governo Renzi, per ora, non ha preso posizione sulla vicenda. “Devo dire, nei fatti mi attendevo qualcosa di più, soprattutto dal ministro del Lavoro”, ha commentato Boeri intervistato dalla trasmissione di Milena Gabanelli.

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