Volkswagen è pronta a tagliare 30mila posti di lavoro in tutto il mondo: il presidente Herbert Diess ha presentato a Wolfsburg il piano sul futuro, frutto dell’accordo con il consiglio di fabbrica, che prevede appunto il taglio di 30mila dipendenti entro il 2020, di cui 23.000 in Germania. “Ristrutturiamo in modo radicale per essere pronti al grande cambiamento che affronterà il settore dell’auto”, ha detto Diess. Volkswagen investirà infatti 3,5 miliardi di euro nell’elettromobilità e nella digitalizzazione, con 9.000 posti di lavoro nel nuovo settore. La casa automobilistica tedesca prosegue così nella transizione cominciata dopo lo scandalo ‘dieselgate‘ sulle emissioni modificate, che l’aveva vista coinvolta a settembre 2015.

I tagli al personale dovrebbero portare ad un risparmio di 3,7 miliardi di euro l’anno entro il 2020. L’a.d. del gruppo, Matthias Müller, ha spiegato in conferenza stampa che questa riduzione dei costi, concordata con i sindacati, servirà a rendere il marchio più competitivo e produttivo. “Tutti hanno capito qual è la posta in gioco”, ha detto ancora Müller, definendo l’accordo “il più grande programma di modernizzazione nella storia del marchio principale del gruppo”. Come spiega il sito Handelsblatt, i tagli dei posti di lavoro, realizzati anche attraverso pensionamenti anticipati, sono stati concordati con il capo del consiglio di fabbrica Bern Osterloh, che in cambio ha ottenuto la garanzia della “sopravvivenza di tutti gli stabilimenti” e una serie di “garanzie sociali come i prepensionamenti”. All’estero, i tagli riguarderanno soprattutto America del Nord e Brasile. Al momento, gli impiegati per Volkswagen sono 624mila in tutto il mondo, di cui 282mila in Germania.

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