Quanto costerà all’Italia la Ryder Cup 2022? Come mai si disputerà sul campo di un circolo privato? E perché dovrebbe essere finanziata con soldi pubblici? Sono solo alcune delle domande che sin dalla fine di ottobre ilfattoquotidiano.it ha provato a rivolgere alla Federazione italiana di golf dopo aver scoperto che nella legge di Bilancio 2016 il governo ha inserito una garanzia da 97 milioni di euro (poi stralciata) e soprattutto stanziato di nascosto fondi per quasi 60 milioni a favore della manifestazione. Dopo aver contattato la Federgolf, ilfattoquotidiano.it ha inviato un elenco di 10 domande. Invano. Nonostante ripetuti contatti e tentativi di avere un confronto con il Comitato organizzatore diretto da Gian Paolo Montali, ancora non è stato possibile avere una risposta. In attesa di riscontri e per dovere di trasparenza, ecco ciò che è stato chiesto alla federazione guidata da Franco Chimenti:

1) Nonostante l’Italia si sia aggiudicata l’edizione 2022 del torneo da circa un anno, ancora non sono disponibili cifre ufficiali sul progetto. Quale sarà il costo complessivo della manifestazione e quanto inciderà il contributo pubblico?

2) Nelle tabelle della finanziaria sono ‘nascosti’ 59,4 milioni di euro di fondi pubblici fino al 2027. In un articolo della Gazzetta dello Sport in data 6 novembre 2016 si dice che non verranno utilizzati per aumentare il montepremi dell’Open d’Italia (per questo obiettivo – scrive sempre la Gazzetta – ci sarebbe in corso una trattativa per una collaborazione con Infront). Ma al Fatto Quotidiano risulta il contrario, e del resto 5,4 milioni l’anno sono esattamente la differenza fra il vecchio montepremi da 1,5 milioni e il nuovo montepremi da 7 milioni. E’ possibile fare chiarezza su come verranno impiegati i finanziamenti statali?

3) La legge diBilancio prevedeva in origine (è stata poi stralciata, con la promessa di essere recuperata in altra sede) una garanzia da 97 milioni di euro. Quali sono le variabili che potrebbero evolvere negativamente e costringere lo Stato a coprire anche queste ulteriori spese?

4) Complessivamente il progetto Ryder Cup 2022 dovrebbe superare i 100 miloni di euro, diventando l’edizione più cara di sempre. Altrove, però, lo stesso torneo è costato o costerà molto meno: la Francia, ad esempio, per il 2018 ha previsto un budget di 40 milioni. A cosa si deve un costo così alto?

5) Sempre la Francia, in vista dell’edizione 2018, ha lanciato un piano di costruzione di 100 mini-campi da golf pubblici alle porte delle principali città, per avvicinare i giovani all’attività sportiva. Nel bid italiano le uniche azioni messe nero su bianco sono la ristrutturazione del Marco Simone e l’incremento del montepremi dell’Open d’Italia. La FederGolf come intende sfruttare l’evento per far crescere il movimento?

6) Sul vostro sito c’è scritto che il progetto Ryder Cup si articolerà in due fasi: “La prima coprirà il periodo di tempo che intercorre fra l’anno scolastico 2016/2017 e l’apertura del torneo, con l’obiettivo principale di comunicare e preparare gli studenti, incoraggiarli alla pratica del golf e stimolarne l’interesse verso l’evento“. Siamo a fine 2016: cosa è stato fatto in tal senso?

7) La Ryder Cup si disputerà sui campi del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia, circolo di proprietà della famiglia Biagiotti: quanto costerà la ristrutturazione e chi se ne farà carico, considerando che si tratta di un club privato? Secondo fonti romane del nostro giornale, la struttura necessiterà di più di un piccolo restyling. Non sarebbe stato più conveniente realizzare un campo pubblico ex novo in cui far disputare anche le prossime edizione dell’Open d’Italia? E magari aprirlo alla gente comune che vuole avviarsi al golf senza spendere migliaia di euro per il tesseramento in club privati?

8) Alle obiezioni sulle spese rispondete citando l’indotto che la manifestazione genererà in Italia, pari a circa mezzo miliardo di euro secondo uno studio di Kpmg. È vero che in Scozia nel 2014 la Ryder Cup ha portato 250mila spettatori e un valore aggiunto di 100 milioni di sterline, ma circa la metà del pubblico era locale, in un Paese in cui il turismo golfistico vale già 250 milioni l’anno. L’Italia non ha la stessa tradizione: siete certi che da noi sarebbe lo stesso e l’evento non sia sovradimensionato rispetto alle proporzioni del nostro movimento?

9) I veri beneficiari dell’evento sembrano essere i proprietari del Marco Simone (che si ritroveranno un club ristrutturato e dal valore aumentato) e la Federazione (che guadagnerà prestigio e potrà gestire un Open d’Italia dal montepremi triplicato). Per quale motivo lo Stato dovrebbe finanziare questo tipo di progetto con soldi pubblici?

10) Perché dopo il primo caso sollevato dalla garanzia di 97 milioni di euro il presidente Chimenti ha continuato a sostenere che si trattasse solo ed esclusivamente di una copertura, senza far riferimento ai 60 milioni contributi pubblici di cui pure era a conoscenza?

Twitter@pierlugici e @lVendemiale

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