Alle casse dello Stato è già costato oltre 300 milioni di euro, pur essendo rimasto soltanto sulla carta. E senza contare il rischio penali. Ora i centristi di Area Popolare insistono sul Ponte sullo Stretto di Messina, dopo le aperture di Matteo Renzi. Non è un caso che, anche per provare a recuperare consensi al Sud in vista del referendum, gli alfaniani abbiano presentato un emendamento alla legge di Bilancio per dichiararlo “infrastruttura prioritaria”. Eppure, la proposta di modifica di Vincenzo Garofalo (Ap) è subito finita nella scure dei circa 1500 emendamenti dichiarati inammissibili. “Emendamento saltato? Faremo ricorso”, non si arrende però il capogruppo alla Camera, Maurizio Lupi. E ai microfoni del fattoquotidiano.it rilancia, a margine di un’iniziativa di “Insieme Si Cambia” su referendum e sanità: “Renzi e il Pd siano coerenti con quanto detto”. C’è tempo fino alle 17 per i ricorsi. Poi, dopo il voto di fiducia sul decreto fiscale, sarà la commissione a decidere

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