Raid in 10 lander tedeschi, dove oltre 200 strutture – tra negozi, moschee e abitazioni – sono state perquisite. L’obiettivo del blitz anti-terrorismo della polizia tedesca era sequestrare beni e documenti a ‘Die wahre Religion‘ (La vera religione), associazione salafita messa al bando dal ministro dell’Interno Thomas de Maiziere e conosciuta per la pratica di diffondere il Corano gratuitamente nelle zone pedonali di diverse città. Il gruppo guidato da Ibrahim Abou Nagie, spiega il ministro, difende la ‘jihad armata’ e guida azioni di reclutamento in tutta la Germania nei confronti di persone che “vogliono recarsi in Siria o Iraq per una causa islamista”. Secondo il governo finora ha reclutato circa 140 giovani jihadisti andati a combattere nei territori dell’autoproclamato Califfato.

Nel corso dell’operazione sono stati perquisiti oltre 200 appartamenti e uffici appartenenti ai militanti e sostenitori del gruppo salafita e la maggior parte dei raid sono stati condotti in Assia. Solo 15 perquisizioni sono avvenute nella città di Francoforte, mentre altre 35 in NordReno-Westfalia e Baviera. Gli altri land interessati, tutti nella Germania occidentale, sono la Bassa Sassonia, Berlino, Baden-Wuerttemberg, Schleswig-Holstein, Renania-Palatinato, Amburgo e Brema.

Il bando di oggi è “la seconda grande interdizione” di questo tipo dal 2001 ed è “un segnale” agli ambienti islamici radicali, ha sottolineato De Maiziere. Con la copertura di un’”innocua distribuzione di traduzioni del Corano” in campagne denominate “Leggi” e condotte in zone pedonali, “vengono diffuse ideologie contrarie alla costituzione e giovani vengono radicalizzati con teorie complottiste“, ha detto il ministro aggiungendo che “finora, dopo aver partecipato ad azioni di “Leggi”, circa 140 giovani sono andati in Siria e Iraq per unirsi ai combattimenti di gruppi terroristi”.

“Il divieto di questa associazione – ha detto il ministro – dopo quello dello ‘Stato del califfato’ del 2001 è la più grande procedura di divieto del ministero federale dell’Interno”. De Maiziere ha comunque precisato che l’interdizione del gruppo “non è una misura generale contro la diffusione dell’islam o del Corano, ma contro l’abuso della religione”, perché “l’islam ha un posto sicuro” in Germania. Un’operazione, quindi, per mandare un “chiaro segnale” al salafismo: “Non c’è posto nella nostra società” per l’estremismo, ha precisato.

Secondo i servizi segreti tedeschi, in Germania sono 9.200 gli islamisti radicali, 1.200 dei quali sono considerati potenzialmente violenti e capaci di portare a termine un attentato. L’intelligence ha stimato che ad oggi circa 870 persone (il 20% delle quali donne) hanno lasciato la Germania per andare in Siria e Iraq e unirsi ai combattenti dello Stato islamico.

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