Si chiama Oussama Atar, alias ‘Abou Ahmad’, ed è il jihadista belga-marocchino 32enne che dalla Siria avrebbe coordinato gli attacchi di Parigi e Bruxelles. A pochi giorni dal primo anniversario della strage del Bataclan, gli inquirenti di Francia e Belgio, scrive Le Monde, hanno individuato in lui la mente degli attentati, che ha indicato ai terroristi gli obiettivi e ha finanziato e coordinato le cellule sul posto. Peraltro, fu lui a reclutare i due iracheni che fecero esplodere le proprie cinture vicino allo Stato di Francia il 13 novembre 2015 a Parigi.

Cugino dei due kamikaze dell’aeroporto di Bruxelles, i fratelli El Bakraoui, Atar venne incarcerato in Iraq nel 2005, poi liberato nel 2012, prima di arruolarsi con i terroristi dello Stato islamico (Isis). Il suo nome venne già evocato ad agosto dalla stampa belga come possibile “mente” degli attentati di Bruxelles, ma il suo ruolo operativo non venne svelato nei dettagli. Oggi gli 007 sembrano concordi sul suo coinvolgimento negli attacchi che hanno colpito le due capitali. Il 32enne è inoltre sospettato di essere l’uomo a cui i terroristi hanno sottoposto i loro piani di azione prima di passare all’azione all’aeroporto di Bruxelles il 22 marzo scorso.

Le indagini antiterrorismo proseguono anche in Germania, dove cinque persone sono state arrestate con l’accusa di avere reclutato giovani musulmani in Germania per l’Isis. Tra loro c’è anche Abu Walaa – predicatore 32enne di origine irachena il cui vero nome è Ahmad Abdelazziz A. – considerato negli ambienti di sicurezza “il peggiore” e il punto di riferimento degli islamisti salafiti tedeschi. A riferirlo è il il sito del quotidiano Sueddeutsche Zeitung, che scrive come i reclutamenti siano stati effettuati in particolare in Bassa Sassonia e Nordreno-Vestaflia. I cinque sono sospettati di agire per conto dell’Isis e vengono accusati di sostegno ad organizzazione terroristica: avrebbero aiutato a livello logistico e finanziario giovani musulmani a recarsi all’estero per la “guerra santa”.

Gli arresti sono stati annunciati anche dalle emittenti pubbliche regionali Ndr e Wdr, segnala l’agenzia Dpa precisando che “tra i presunti terroristi” c’è anche Abu Walaa, “considerato una figura centrale degli ambienti islamisti in Germania“. È detto anche l’uomo “senza volto” perché nei video di propaganda pubblicati online il suo viso non era visibile. I fermi sono stati favoriti “in maniera determinante” da indicazioni fornite da un esponente dell’Isis “di ritorno”, precisa il sito della Sueddeutsche Zeitung. Le indagini sono durate mesi (dall’autunno dell’anno scorso). Alla fine di luglio c’erano state perquisizioni, tra l’altro in una moschea della periferia nord di Hildesheim, considerata un “importante luogo di incontro degli ambienti salafiti” a livello nazionale.

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