Non ci sono prospettive di accelerazione dell’attività economica negli ultimi mesi dell’anno. E’ il verdetto messo nero su bianco dall’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Mentre “si consolida la crescita dell’economia statunitense in presenza di segnali di ripresa dell’attività economica nell’area euro”, “prosegue la fase di incertezza per l’economia italiana, con segnali di rallentamento dei consumi, accompagnati da un aumento significativo del potere d’acquisto delle famiglie e dal miglioramento tendenziale dell’occupazione”.

“Negli ultimi mesi si osservano segnali di decelerazione nella dinamica della spesa per consumi”, nota l’istituto di statistica. “Ad agosto le vendite al dettaglio in volume hanno subito una riduzione (-0,2% rispetto al mese precedente) confermando il tono negativo evidenziato nel mese precedente (-0,3%)”.

Al contrario, “dopo l’aumento registrato a settembre, l’indicatore composito della fiducia delle imprese è ulteriormente salito in ottobre, per effetto di un miglioramento della fiducia nella manifattura, nei servizi e nelle costruzioni, mentre nel commercio al dettaglio si è registrato un lieve peggioramento dopo i segnali estremamente positivi del mese scorso. L’indicatore anticipatore tuttavia non segnala prospettive di accelerazione dell’attività economica negli ultimi mesi dell’anno”.
Per quanto riguarda le esportazioni, gli scambi extra Ue hanno registrato un nuovo impulso a settembre: il valore delle vendite all’estero segna il quarto incremento congiunturale consecutivo, seppur contenuto (+0,5%), mentre le importazioni hanno registrato una contrazione (-4,1%).

Segnali positivi provengono dal settore delle costruzioni: ad agosto, l’indice di produzione ha registrato un aumento (+3,4% rispetto al mese precedente). Nella media dei primi otto mesi dell’anno, tuttavia, l’indice della produzione corretto per gli effetti di calendario è rimasto invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A ottobre l’indice di fiducia delle imprese di costruzione ha continuato a migliorare. Nel secondo trimestre 2016, in presenza di una dinamica ancora debole dei prezzi delle abitazioni (-1,4% la variazione tendenziale), le compravendite di immobili residenziali hanno registrato una crescita significativa: +22,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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