Le autorità lo avevano trovato con diverse tonnellate di pesce spada, una specie protetta la cui pesca è vietata in questo periodo dell’anno. Il carico, confiscato, era finito nel camion per la raccolta e il compattamento dei rifiuti. Allora Mouhcine Fikri, ambulante, ha provato a recuperarlo, ma è rimasto schiacciato dentro un camion della spazzatura. Una morte tragica che ha fatto scoppiare proteste di massa in tutto il Marocco, le più grandi dall’inizio della primavera araba. Un caso rimbalzato sui media internazionali che è stato paragonato a quello di Mohamed Bouazizi, il venditore ambulante tunisino che per protesta si diede fuoco nel 2010 diventando il primo simbolo delle primavere arabe.

Fikri è morto ad Al Hoceima, nel nord del Paese, ma le ricostruzioni al momento forniscono versioni tra loro differenti. Secondo alcuni testimoni gli agenti avrebbero ordinato di azionare la pressa mentre l’uomo si trovava nel camion mentre gli agenti, al contrario, parlano di incidente. Oltre a Fikri anche altri ambulanti avevano provato a entrare nel veicolo, ma soltanto lui è rimasto intrappolato. Scene che hanno fatto il giro della rete e in tutto il Paese, da Marrakech a Rabat, sono state organizzate manifestazioni pacifiche per protestare contro la violenze della polizia.

I pescatori hanno scioperato e in città i negozi sono rimasti chiusi in segno di lutto, mentre oltre 40mila persone hanno partecipato ai funerali. Sull’episodio è intervenuto anche il re del Marocco, Mohammed VI, che ha chiesto al ministro dell’Interno di avviare un’indagine mentre il titolare dell’Interno, Mohamed Hassad, ha dichiarato che “verranno punite le persone responsabili”. Molti media internazionali, che hanno ripreso la notizia, hanno paragonato il caso di Fikri, a quella di Mohamed Bouazizi, il venditore ambulante tunisino che per protesta si diede fuoco nel 2010 diventando il primo simbolo delle primavere arabe.

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