“Sono sicuro che il terremoto è avvenuto a causa della decisione dell’Unesco“. Ad affermarlo, secondo il sito d’informazione Ynet, è il viceministro alla cooperazione regionale israeliano, Ayoob Kara. Il membro della Knesset, 61enne esponente del Likud, al momento del sisma che ha colpito il Centro Italia si trovava a Roma alla guida di una delegazione israeliana inviata in Vaticano per ottenere sostegno all’opposizione alla mozione con cui il 18 ottobre l’Unesco ha definito Israele “potenza occupante” e ha scelto di utilizzare solo la terminologia araba per definire posti simbolici come “il Monte del tempio”. Al momento del voto l’Italia si era astenuta.

Dopo ore di polemiche, sono arrivate le scuse di Israele. “Condanniamo le parole del viceministro Ayoub Kara – afferma il portavoce del ministero degli affari esteri israeliano Emmanuel Nahshon – sono inappropriate e non dovevano essere pronunciate. Il viceministro si è scusato per questo e ci associamo a queste scuse”. Il premier Benyamin Netanyahu affronterà l’argomento direttamente con il viceministro della cooperazione regionale “al più presto possibile”. Quelle parole – ha spiegato ancora Nahshon – “non riflettono la forza delle relazioni tra Israele e l’Italia, così come quelle tra le nazioni e i governi dei due paesi”.

Già venerdì sera – dopo numerose dichiarazioni di condanna da parte di esponenti politici italiani – fonti dell’ambasciata israeliana a Roma avevano attaccato l’intervento: “Le parole attribuite al vice ministro Kara – avevano detto – non rappresentano assolutamente la posizione dello Stato di Israele e del ministero degli Esteri. Ci sarà un controllo sulla vicenda. Israele ha massima considerazione delle sue importanti e amichevoli relazioni con l’Italia ed è vicino al governo e al popolo italiano per i tragici terremoti che hanno colpito la parte centrale del Paese”.

Cosa aveva detto il viceministro? In un rapporto sulla sua missione Kara aveva scritto che “avvertire un terremoto non è una delle esperienze più piacevoli, ma noi sapevamo che la Santa Sede ci avrebbe protetti”. Per poi aggiungere: “Sono sicuro che il terremoto è avvenuto a causa della decisione dell’Unesco, con cui il Papa è fortemente in disaccordo. Il Pontefice ha anche detto pubblicamente che la Terra Santa è connessa con la Nazione di Israele”.

La risoluzione approvata dall’Unesco il 18 ottobre scorso è stata criticata con forza dal premier israeliano Netanyahu, di cui Tel Aviv ritiene responsabile anche il nostro Paese, dal momento che i diplomatici italiani hanno scelto di non prendere posizione sul controverso documento. Decisione, quest’ultima, condannata e definita “allucinante” anche dal premier Matteo Renzi.

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