Un incontro “sereno, anche scherzoso con alcune battute tipiche di Beppe”. Per salutare i consiglieri, conoscersi e “fare squadra”. La visita a sorpresa di Beppe Grillo in Campidoglio è servita per dare al gruppo un segnale di fiducia dopo il caos delle ultime settimane e programmare il lavoro. Temi all’ordine del giorno: i trasporti, la situazione delicata dell’Atac e la semplificazione burocratica. Soprattutto, però, dicono i grillini, si è manifestata da più parti la necessità di programmare attività sul territorio per restituire al Movimento la sua originaria vocazione di ascolto dei cittadini. “La politica sul territorio è la più importante, è la politica di serie A”, uno dei messaggi scanditi nel corso della riunione.

Il fuori programma ha spiazzato un po’ tutti. L’ultima volta che Grillo si era visto dalle parti del Campidoglio era stato per un colloquio faccia a faccia con la sindaca Virginia Raggi il 12 luglio scorso. Poi la crisi politica della giunta, le dimissioni in fila e gli imbarazzi. Nel mezzo pure una visita in Comune a Torino dalla collega Chiara Appendino che ai tempi aveva fatto molto rumore, quasi fosse una scelta di campo. Solo ieri gli ultimi malumori: la prima cittadina ha rilasciato un’intervista a Repubblica nel giorno in cui il Movimento era concentrato anima e corpo sulla legge per la riduzione degli stipendi dei parlamentari e ha pure aperto il fronte della polemica parlando del presunto fenomeno dei frigoriferi abbandonati in strada. I parlamentari non hanno perso occasione di far notare al comico quello che in molti considerano “l’ennesimo scivolone”. Grillo ha cercato di mantenere la calma e ha scelto di presentarsi in Campidoglio. Obiettivo: dimostrare con i fatti che il M5s è compatto a fianco della sindaca, almeno per il momento.

L’incontro è durato meno di un’ora, nella Sala delle Bandiere del palazzo comunale. Presenti ovviamente Virginia Raggi, il vicesindaco Daniele Frongia e i loro staff. Non gli assessori, ma molti consiglieri, alcuni arrivati in fretta e furia in Campidoglio per partecipare al vertice per nulla annunciato. A loro soprattutto, infatti, era indirizzata la riunione odierna. Non un blitz, ma quasi: voluta da Grillo per conoscere personalmente tutto il gruppo dei 5 stelle romani, con cui non c’era mai stato un vero e proprio incontro collettivo. “Abbiamo parlato, è stato un incontro gioviale. Con Virginia non ci vedevamo da tempo e i consiglieri non li avevo ancora salutati. Sono felice”, ha detto lui all’uscita. La presenza di Grillo in Campidoglio ha ribadito la linea: “Virginia è una macchina da guerra, siamo tutti con lei”. Che poi è la stessa delle ultime settimane che ha già messo a tacere commenti e pareri vari sull’operato della Raggi (anche da parte dei parlamentari romani più in vista come Roberta Lombardi).

Prima ha parlato Grillo, poi la sindaca, quindi un po’ alla volta i vari consiglieri che volevano intervenire. Il leader dei 5 stelle ha chiesto loro come si trovassero in Campidoglio e come andasse l’attività consiliare. Poi ha posto una serie di argomenti sul tavolo. Si è parlato innanzitutto di trasporto, uno dei temi più importanti per il governo della Capitale. E quindi di Atac: inevitabile, dopo l’ordine del giorno approvato in Parlamento che apre al commissariamento della municipalizzata, su cui la Raggi ha fatto un resoconto ai presenti. L’odg, firmato da Pd e Forza Italia, indica solamente un indirizzo e non è vincolante, ma rende possibile eventualmente per il governo lo spostamento della titolarità della partecipazione pubblica dal Comune ad un altro organo statale (probabilmente il ministero dell’Economia, se non proprio la presidenza del Consiglio). Un atto che è stato recepito dal Campidoglio come uno “scippo”, oltre che una pericolosa apertura ad una futura privatizzazione dell’azienda. Su cui Grillo è stato netto: Atac deve rimanere pubblica e il governo non deve strapparla ai romani, “bisogna fare tutto il possibile per evitare che ciò accada”. Ed è stata anche l’occasione per tornare su un’altra delle battaglie molto care al Movimento, quella dell’acqua pubblica: da importare anche nella Capitale, magari sul modello di Parigi citato dal leader pentastellato.

Non si è comunque entrati nel dettaglio di argomenti anche molto spinosi (si pensi al risanamento di Atac, reso molto più difficile dall’ultimo decreto Madia) che toccherà al sindaco e alla sua giunta approfondire. Il vero obiettivo di oggi era instaurare un contatto diretto con i consiglieri: “È stata una bella esperienza per tutti”, ha confermato il capogruppo Paolo Ferrara. “Ci ha incoraggiato e ci ha voluto conoscere di persona”, ha spiegato Angelo Diario, presidente della Commissione Sport. Superate le difficoltà iniziali, Grillo vuole una squadra unita al fianco della sua sindaca. E soprattutto attiva in strada, fuori dai palazzi: “La politica sul territorio è la più importante, è la politica di serie A. Dobbiamo sempre ascoltare i cittadini e trasformare le loro richieste in atti”, ha detto. E su questo ha trovato il pieno appoggio dei presenti: nelle prossime settimane su tutti i principali temi su cui lavorerà la giunta, i consiglieri moltiplicheranno le proprie attività di dialogo con i romani.  “È una squadra straordinaria, bella compatta, mi ha fatto aprire il cuore”, le ultime parole di Grillo prima di lasciare la Capitale, dove tornerà ancora (anche se non è stata fissata una data). “Presto arriveranno i risultati”. Dice, e si augura.

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