In questo ottobre il pubblico serale della tv (dalle 20.30 alle 22.30) è drasticamente diminuito rispetto alle due stagioni precedenti, quando era rimasto stazionario al di sopra dei 27 milioni. Nel 2016 di quegli “spettatori medi” ne sono spariti 1,5 milioni, segno che molta gente ha passato le serate fuori casa oppure che, pur restandoci, si è dedicato ad altro rispetto al guardarsi la tv.

Di quel milione e mezzo di telecomandi scomparsi, un milione tondo guardavano Rai 1, trecentomila Canale 5. Insomma, pare che molti passeggeri si siano risolti a sbarcare dalle “ammiraglie” del duopolio (ma il fenomeno ha riguardato più o meno anche tutto il naviglio secondario). Nel contempo, altri armatori hanno visto crescere i clienti, come l’Editore Sky, che con l’insieme dei canali che emettono da satellite o sul digitale terrestre i programmi di casa, ha registrato un aumento davvero notevole di quasi mezzo milione ovvero il +31% rispetto a quanto raccoglieva due anni fa. Detto in altri termini: Rai e Mediaset – dominatrici della tv di massa – dimagriscono insieme con il restringimento della platea tv, mentre Sky – ovvero la tv segmentata per target di spettatori – al contrario si allarga (e potremmo dirlo anche di Discovery).
Gettando uno sguardo appena un po’ più approfondito su chi va e chi resta, si capisce che non stiamo parlando di fenomeni passeggeri, anzi. Rai 1 e Canale 5 tracollano nella stessa fascia di pubblico, le bambine e le ragazze fino ai 24 anni, dove Sky raccoglie i maggiori guadagni. E in genere è fra le donne che la perdita è maggiore di quella spiegabile col restringimento generale della platea della tv (fanno eccezione per Canale 5 le donne più anziane). Fra i maschi la diminuzione dei duopolisti non vede eccezioni e coinvolge tutti, dai bambini ai nonni. Qui, fra l’altro, è Canale 5 a soffrire più della stessa Rai 1. E anche qui, in controtendenza, Sky aumenta gli spettatori, sia pure meno vivacemente che fra le donne.

A dirla in breve, la sensazione d’assieme è che almeno il 10% dei telecomandi resti inutilizzato a favore di tablet, e smartphone e che le novelas nostrane e d’importazione stiano pagando un tributo alle chat. Nel contempo pare che sia in corso un mutamento di equilibri all’interno del (peraltro molto) che resta della tv da salotto perché Sky pare espandersi proprio fra le donne, la riserva d’ascolto più gelosamente custodita dalla “vecchia” tv anche perché sono loro in genere a fare la spesa.
In termini strategici, se il dato fosse confermato nei prossimi mesi, saremmo di fronte a una svolta davvero notevole che, a partire dalla prossima primavera, potrebbe influenzare pesantemente la distribuzione dei budget pubblicitari, togliendo a chi ha di più per dare a chi ha di meno. La mira delle “rivoluzioni”, anche se qui, nella parte del Quarto Stato che avanza, c’è il signor Murdoch, detto lo Squalo.

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