A poche ore dalla cena di Stato alla Casa Bianca che vedrà ospite Matteo Renzi con la moglie Agnese, dal presidente uscente degli Stati Uniti Barack Obama arriva l’atteso endorsement all’inquilino di Palazzo Chigi. Sia sul fronte delle riforme costituzionali, cruciale a livello interno in vista del referendum del 4 dicembre, sia su quello della politica economica, con una bocciatura dell’austerity europea che suona come un chiaro assist nei negoziati con Bruxelles sulla manovra.

“Penso che la visione e le riforme ambiziose che il primo ministro Renzi sta perseguendo siano importanti“, afferma Obama in un’intervista a Repubblica. “Lui sa bene che Paesi come l’Italia devono proseguire il loro percorso di riforme per aumentare la produttività, stimolare gli investimenti privati e scatenare l’innovazione, ma riconosce che hanno bisogno di spazio per effettuare gli investimenti necessari a sostenere la crescita e l’occupazione e ampliare le opportunità”. Poi l’apprezzamento per i risultati già raggiunti dalla Penisola: secondo Obama “l’economia italiana ha ricominciato a crescere. Più italiani stanno lavorando. Matteo sa bene che il progresso deve essere ancora più veloce, e un tema centrale delle nostre discussioni sarà come i nostri Paesi possano continuare a lavorare insieme per creare più crescita e occupazione su entrambe le sponde dell’Atlantico”. 

Per quanto riguarda le politiche economiche, la sua tesi è che mentre in Usa “le imprese hanno creato oltre 15 milioni di nuovi posti di lavoro“, in Europa “credo che le misure di austerità abbiano contribuito al rallentamento della crescita. In certi paesi abbiamo visto anni di stagnazione, che ha alimentato le frustrazioni economiche e le ansie che vediamo in tutto il continente, soprattutto tra i giovani che hanno più probabilità di essere disoccupati“. “L’Unione Europea rimane uno dei più grandi successi politici ed economici dei tempi moderni”, afferma Obama, ma contro i populismi “occorrono politiche economiche inclusive, che investano fortemente nei nostri cittadini dando loro istruzione, competenze e la formazione necessaria per aumentare gli stipendi e ridurre le disuguaglianze“.

“Il mondo è più ricco – aggiunge – ma il capitalismo senz’anima che avvantaggia solo pochi in alto sta diventando un pericolo”. Il capitalismo “con l’anima”, ovviamente, è un’altra storia. E a scanso di equivoci Obama aggiunge: “La storia dimostra che il libero mercato e il capitalismo sono forse la più grande forza per la creazione di opportunità, stimolando l’innovazione e alzando il tenore di vita” e “nella nostra economia globale non è possibile alzare il ponte levatoio. Il protezionismo rende le nostre economie più deboli, in particolare i nostri lavoratori”. Per questo “abbiamo bisogno di accordi commerciali di alta qualità come il Trans Atlantic Trade and Investment partnership”, meglio noto come Ttip, il discusso trattato di libero scambio tra Stati Uniti e Ue i cui negoziati sono in stallo.

In tema di immigrazione, “l’Italia è in prima linea e ha un ruolo di leadership nell’affrontare la crisi dei rifugiati, che è una catastrofe umanitaria e un test della nostra comune umanità“, ma “un piccolo numero di Paesi non può sostenere quest’onere da solo”, dice il presidente Usa. “Abbiamo bisogno di riaffermare il nostro impegno verso la diplomazia, lo sviluppo e la tutela dei diritti umani, contribuendo in tal modo a porre fine ai conflitti, alla povertà e all’ingiustizia (…). In questo lavoro cruciale”, è la chiusa, “siamo grati per l’importante collaborazione dei nostri amici e alleati italiani”.

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