Confronto serrato su riforma costituzionale e Italicum a Piazzapulita (La7) tra il sindaco di Bergamo Giorgio Gori (Pd) e il giornalista Luca Telese. Si comincia con il dibattito sul nuovo Senato, riguardo al quale Telese osserva: “Avremo 100 nominati, noi non decideremo nulla. I Consigli Regionali faranno un listino, come successe per Nicole Minetti. Tu, Gori, per caso sai chi hai votato nel tuo listino regionale?“. Dopo una pausa, il sindaco Pd ammette: “No, ma quello che dici è legato all’Italicum, che non è oggetto del referendum. Potrà essere cambiato se ci sarà una nuova maggioranza“. Il faccia a faccia prosegue sull’attività di un futuro senatore. Telese sciorina tutti gli ultimi impegni dell’agenda settimanale di Gori, per dimostrare la mole onerosissima di lavoro che lo aspetta. E spiega: “Renzi dice che un sindaco-senatore andrà al Senato una volta al mese, roba da antidoping. In pratica, un sindaco deve staccare da questo calendario folle, lascia la famiglia e va al Senato per prendere visione di 1200 pagine di un trattato europeo o di riforme costituzionali prossime venture. Deve votare tutto in 24 ore e poi se ne torna a governare la sua città”. Gori ribatte: “In Francia e in Germania c’è un ramo del Parlamento così, fa il doppio lavoro e lo fa benissimo”. Nel finale, sotto lo sguardo attonito di Gori, Telese srotola una lunga pergamena, che riporta il nuovo art. 70 della Costituzione, così come è previsto nella riforma

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