Accuse incrociate, minacce di querele e denunce che sarebbero già state depositate. Continua a rimanere alta la tensione all’interno del Movimento 5 Stelle a Palermo. Il casus belli? Il servizio della trasmissione le Iene andato in onda una settimana fa. L’inviato Filippo Roma aveva raccolto alcune testimonianze che accusavano i pentastellati palermitani di avere commesso alcune irregolarità nella presentazione della lista per le amministrative del 2012 nel capoluogo siciliano. Nel dettaglio, i grillini avevano raccolto il numero necessario di firme per presentare la loro lista alle elezioni comunali in un modulo che però presentava un errore nel luogo di nascita di un candidato: secondo la trasmissione di Mediaset, dunque, per porre rimedio allo sbaglio gli attivisti del M5s avevano ricopiato di loro pugno le firme in nuovi moduli. Ricostruzione che era stata smentita dai diretti interessati, dato che sulla vicenda era stata aperta ed archiviata nel 2013 un’indagine della Digos.

Domenica 9 ottobre, però, l’inviato delle Iene è tornato alla carica, contattando alcuni dei sostenitori della lista dei 5 Stelle: davanti ai moduli depositati dai grillini al comune alcuni cittadini hanno negato di riconoscere la proprio firma. E adesso, per la prima volta, un esponente dei 5 Stelle commenta il servizio della trasmissione Mediaset. “Preso atto della archiviazione del procedimento e al netto della buona fede dei colleghi deputati, della quale sono certo, qualora la magistratura dovesse accertare nuovi elementi penalmente rilevanti, il M5S sarà il primo a chiedere chiarezza”, scrive su Facebook Giampiero Trizzino, deputato regionale dei pentastellati. Nel suo post, l’esponente grillino annuncia inoltre l’intenzione di voler denunciare Vincenzo Pintagro, il professore che dai microfoni delle Iene è diventato il grande accusatore del meetup palermitano. “A margine del servizio delle Iene – scrive sempre Trizzino – vengo citato, insieme a numerosi altri deputati, in quanto – a dire del signor Pintagro – sarei stato presente ad una delle presunte riunioni nelle quali si sarebbe parlato del fatto (le firme false per le comunali ndr). Ebbene, nel 2012 svolgevo un dottorato di ricerca con borsa di studio a Milano e nelle poche riunioni alle quali ho partecipato non si è mai discusso di questo argomento. Per queste ragioni mi vedrò costretto ad agire per vie giudiziarie”.

Un’intenzione, quella di denunciare Pintagro, che è stata rilanciata poco dopo anche dai deputati nazionali dei 5 Stelle Riccardo Nuti, Loredana Lupo e Claudia Mannino. “Vogliono denunciarmi? Bene, grazie a queste querele potremmo capire come sono andate le cose. Siamo ancora in tempo per chiarire tutto, basterebbe che questi ragazzi dicessero: abbiamo sbagliato, chiediamo scusa”, replica il diretto interessato, che intervistato dall’inviato delle Iene aveva sostenuto di essere stato testimone della presunta falsificazione delle firme. “Non sono io la fonte delle Iene e non sono neanche io che ho fatto l’esposto alla Digos tre anni fa – dice Pintagro – io ho solo fatto notare a suo tempo che quello che stavano facendo era un gigantesco errore. E ci tengo a sottolineare che non sono un ex grillino, ma un attivista in piena regola, autore di alcune delle proposte di legge tra le più votate sul blog di Grillo. Semplicemente sono stato allontanato dal meetup di Palermo perché ho difeso alcuni degli espulsi, compresi i senatori Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino”.

Al netto delle querele per diffamazione, però, la situazione all’interno del meetup palermitano è tutt’altro che tranquilla: nei giorni scorsi Beppe Grillo in persona ha chiesto chiarimenti ai parlamentari palermitani eletti alla Camera sul caso sollevato dalle Iene. Intanto, tra l’altro, sembrano essere svanite dal radar le comunarie, e cioè le elezioni online per scegliere il candidato sindaco di Palermo che sfiderà Leoluca Orlando nella primavera del 2017. In origine erano previste per la fine di settembre, in modo da lanciare il candidato pentastellato presentandolo dal palco della festa nazionale grillina, andata in onda proprio a Palermo due settimane fa. Alla fine, però, le comunarie sono state annullate e rinviate a data da destinarsi: i 122 aspiranti candidati sindaco che avevano spedito il loro curriculum attendono pazienti. Nel frattempo le roventi polemiche tutte interne al meetup palermitano non accennano a placarsi.

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