La storia è quasi sempre la stessa. Tre giorni fa succedeva a Biella. Oggi in cronaca finisce Milazzo (Messina). C’era chi andava a fare shopping e chi se ne stava seduto al bar, chi invece di lavorare passava ore in un centro massaggi e chi allenava la squadra di basket: la Guardia di Finanza ha denunciato 59 dipendenti del Comune – il 30% dell’interno personale – per truffa aggravata ai danni dello Stato. Nei confronti dei dipendenti pubblici il Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha disposto l’obbligo di firma.

L’inchiesta, durata diversi mesi, è stata coordinata dal procuratore di Barcellona Emanuele Crescenti e condotta dai pm Federica Paiola e Rita Barbieri. Grazie alle telecamere piazzate nel palazzo comunale e ai pedinamenti, i finanzieri hanno ricostruito i movimenti di tutti i dipendenti infedeli, scoprendo “diffuse e reiterate” irregolarità che hanno consentito di totalizzare più di mille ore di assenze ingiustificate dal lavoro. Le Fiamme gialle hanno accertato che i dipendenti, a piccoli gruppi, si mettevano d’accordo tra loro affinché uno timbrasse il badge di tutti gli altri, consentendo così ai colleghi di arrivare in ritardo, di uscire in anticipo e di assentarsi per motivi personali.

Seguendo i dipendenti pubblici, i finanzieri hanno scoperto che molti di loro passavano il tempo al bar, mentre altri andavano tranquillamente a fare shopping nei negozi del centro. Ma non solo: uno dei dipendenti, durante l’orario di lavoro, andava regolarmente ad allenare la squadra di basket, facendosi timbrare il cartellino ma segnandosi anche lo straordinario. Un funzionario dell’ufficio per i procedimenti disciplinari del Comune, invece, è stato beccato mentre andava in un centro di terapia per una seduta di massaggi.

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