Due anni fa il premio IgNobel era andato all’Italia e all’Istat per aver incluso i ricavi illeciti nel Pil. Quest’anno è stata la Germania, con la Volkswagen, ad aggiudicarsi il premio per la Chimica 2016, per “aver risolto il problema delle emissioni riducendone la produzione, automaticamente ed elettromeccanicamente, ogni volta che le automobili vengono sottoposte a un test”. I premi alle ricerche più improbabili del mondo, come ogni anni, sono stati assegnati in una cerimonia nel Teatro Sanders di Boston, tra aeroplanini di carta e orologi umani, nell’evento organizzato dalla rivista Annals of Improbable Research (Air) diretta da Marc Abrahams. Quest’anno è toccato anche al colosso di Wolfsburg travolto dalla scandalo Diesegate proprio un anno fa.

Premiata anche la ricerca egiziana tesa a capire come indossare pantaloni di plastica, di cotone o di lana può condizionare la vita sessuale dei ratti. Per la Biologia ha meritato l’IgNobel l’uomo che si è costruito una protesi per gambe e braccia per muoversi sulle colline come una capra, a pari merito con il collega che è vissuto allo stato selvatico immedesimandosi di volta in volta in un tasso, una lontra, un cervo, una volpe e un uccello. Per la Letteratura, invece, ha vinto un’autobiografia in tre volumi che descrive il piacere di collezionare mosche morte e altre che non lo sono ancora.

I vincitori hanno ritirato il premio, in banconote da 3.000 milioni di dollari dello Zinbabwe, dalle mani di autentici premi Nobel, come il chimico Dudley Herschbach, l’economista Eric Maskin, il biochimico Rich Roberts e il fisico Roy Glauber. Sono stati loro a consegnare il premio anche ai ricercatori che hanno voluto scoprire perché i cavalli con il mantello bianco sono più resistenti ai tafani e perché le libellule sono attratte dalle lapidi nere.

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