Il gip di Spoleto ha archiviato definitivamente l’indagine sul commissariamento e la cessione della Banca Popolare di Spoleto a carico del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e di altre sette persone fra cui gli ex commissari dell’istituto. Il giudice, secondo quanto si legge nel decreto di cui dà conto l’Ansa, ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm lo scorso febbraio e respinto le opposizioni avanzate dai soci della Spoleto Crediti e Servizi che controllava l’istituto umbro prima della cessione al Banco Desio nel 2014.

Il governatore Visco, i commissari del’istituto umbro nominati dalla Banca d’Italia Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile gli ex componenti del comitato di sorveglianza Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio e il presidente di Bps Stefano Lado erano stati indagati per una serie di reati tra cui abuso di ufficio, truffa e infedeltà patrimoniale a seguito di una serie di esposti-denuncia dei soci della Spoleto Crediti e servizi.

Questi avevano denunciato l’esistenza di una “unica strategia” volta a sottrarre alla Scs il controllo della banca, con il suo commissariamento all’inizio del 2013 (scaturito da ispezioni dell’istituto centrale che portarono alla luce molte criticità), e di un “accordo corruttivo” allo scopo di cederla al Banco Desio che l’ha rilevata poi nel 2014. Una cessione che non tenne in conto, era l’accusa dei soci, un’offerta alternativa del gruppo Nit Holding, rivelatosi però poi falsa in sede di indagini.

Gli esposti denuncia avevano portato comunque a gennaio 2015 l’iscrizione al registro degli indagati di Visco e degli altri sette da parte della Procura di Spoleto. A febbraio del 2016 il pm ha chiesto l’archiviazione non ritenendo “fondata l’ipotesi accusatoria”, richiesta accolta ora dal Gip.

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