Qualche giorno fa è stata lanciata la notizia, dall’omonimo colosso americano, della creazione di Amazon Vehicles, una piattaforma online sulla quale poter vedere caratteristiche e recensioni di gran parte dei modelli auto commerciati oltreoceano, nuovi e non. Il sito, solamente informativo, non permette di comprare auto online: ma si possono aggiungere foto, video, commenti e fare anche domande a quanti già possiedono un certo modello. Un catalogo “aumentato”, organizzato per modello, marca, anno e molto altro.

Al momento Amazon ha già una sezione dedicata alle auto: vende pezzi di ricambio a milioni di clienti, con un giro di affari da circa 7,4 miliardi di dollari nel 2016, e l’annuncio del nuovo portale arriva dopo l’accordo stretto con Hyundai per permettere di prenotare test drive direttamente online dal sito americano, grazie all’iniziativa Prime Now. Drive Now.

Ciò ha portato Morgan Stanley a pubblicare una nota, nella quale la banca d’affari già vede Amazon pronta a vendere auto sul proprio sito, per accaparrarsi parte degli 1,2 migliaia di miliardi (1,2 trilioni) di dollari che rappresentano il mercato dell’auto Usa. In realtà, al momento, questo non è possibile, poiché la legge americana non consente la vendita di auto nuove tramite internet (mentre è possibile quella di auto usate).

Amazon potrebbe stringere partnership con qualche concessionario per superare tale limite, ma ciò richiederebbe tempo. Dato che solo i concessionari autorizzati possono vendere auto nuove, Amazon potrebbe stringere accordi con concessionari autorizzati di tutte le case di cui intende trattare veicoli, in ogni stato dell’Unione. Potrebbe anche divenire lui stesso un concessionario, ma sarebbe comunque un lungo processo: pensate solo alle difficoltà incontrate da Tesla per vendere direttamente le proprie auto. Amazon avrebbe simili problemi, moltiplicati per il numero di case “a listino”.

Per questo in molti sono scettici sull’eventuale vendita diretta, sostenendo che comprare un’auto non è come comprare un libro o altro. C’è poi il problema logistico del magazzino, con tutte le scelte e gli optional e ogni cliente che avrebbe diverse richieste ed esigenze. E che dire del problema del pagamento: Amazon permette già, negli Usa, di rateizzare i propri acquisti, ma sicuramente finanziare un’auto è più rischioso rispetto ad un elettrodomestico. Per non parlare del discorso leasing, un campo totalmente nuovo per l’azienda di Seattle.

Adam Goetsch, direttore Automotive di Amazon.com, ha dichiarato che “il nostro obiettivo è supportare i clienti durante uno dei più importanti acquisti della loro vita, e uno di quelli che richiedono più ricerche, aiutandoli a prendere decisioni informate”.

Non so se abbia ragione Morgan Stanley a pensare che Amazon inizierà la vendita diretta di auto, oppure chi sostiene il contrario. Personalmente mi risulta difficile pensare che Amazon abbia lanciato questo servizio senza una concreta strategia di guadagno, ma vedo dietro questa mossa un grosso valore: creare una grande community legata al settore auto. Certo, ne esistono già sul mercato Usa, ad esempio Autotrader. Ma Amazon può contare sul suo brand, molto diffuso anche tra i non appassionati, per poter guadagnare la fiducia di coloro che si affacciano per la prima volta in questo mondo. Perché sprecare risorse e tempo a diventare dealer autorizzati, quando il valore più grande Amazon già lo possiede, cioè i suoi milioni di utenti?

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