Ora nel Pd si litiga per Gigi D’Alessio. Succede a Torino, dove il vicepresidente del partito, Raffaele Bianco, presidente del consiglio comunale a Grugliasco ed ex portaborse del senatore Stefano Esposito, ha chiesto ai suoi di revocare l’invito al cantante napoletano, atteso sabato sera alla Festa dell’Unità per un dibattito sui diritti d’autore nell’industria discografica. Lo ha fatto giovedì dopo aver letto l’articolo del Corriere della Sera in cui D’Alessio parla apertamente dei suoi problemi economici per i debiti dovuti a investimenti sbagliati. “Episodi da chiarire in sede giudiziaria”, ha scritto il vicepresidente torinese sul suo blog precisando che “sembrerebbe infatti coinvolto in vicende di pignoramenti, debiti, libretti auto falsi, transazioni poco limpide, ipoteche ed azioni giudiziarie varie”.

“Può non piacere, ma D’Alessio non è un delinquente”, gli risponde il segretario provinciale Fabrizio Morri, mentre il responsabile dell’organizzazione della kermesse, Saverio Mazza, aggiunge una scriminante: “Se si fosse trattato di indagini per evasione fiscale o truffa allo Stato, con un giudizio dei magistrati, allora avremmo dovuto porci il problema, ma la polemica mi sembra pretestuosa allo stato attuale”. Il cantante partenopeo è uno di quelli che ha lasciato la Siae per aderire a Soundreef, gestore indipendente dei diritti d’autore. Proprio per questo parteciperà a un incontro con due rappresentanti degli enti, l’ad di Soundreef Davide D’Atri e Matteo Fedeli, direttore della sezione musica della Siae, insieme ad altri artisti come Giovanni Caccamo, vincitore di Sanremo Giovani, ed esponenti dell’industria discografica.

Tuttavia, per rafforzare la sua richiesta, Bianco sostiene che la questione gli sia stata posta da molti militanti e iscritti: “A me sembra del tutto marginale”, aggiunge Mazza. Inoltre sarebbe stata la Soundreef a suggerire D’Alessio come rappresentante degli artisti che hanno deciso di passare al gestore indipendente dei diritti d’autore. Così l’artista arriverà a Torino senza un compenso per la sua presenza: “Non abbiamo assolutamente garantito rimborsi per il viaggio. Al massimo gli posso offrire una birra a spese mie, non a spese del partito”, precisa l’organizzatore.

Sembra strano che nel Pd torinese, in fase di ripartenza dopo la dura sconfitta alle scorse amministrative, si discuta della presenza di Gigi D’Alessio alla Festa dell’Unità. “Sono interventi estemporanei – afferma il segretario Morri – Se Bianco aveva qualcosa da dire poteva fare una telefonata. È stato un comportamento che aiuta a parlare male del Pd”. Mazza conferma: “Non ho ricevuto nessuna telefonata e poi ho verificato che non aveva telefonato neanche al segretario. Da uno come Bianco, che ha un ruolo nel partito, ci si aspetta che alcune rimostranze vengano comunicate prima, almeno con una telefonata. Anche se me lo aspettavo, suppongo che abbia altre intenzioni”. Poi entrambi sferrano l’attacco: “Avremmo preferito vedere Bianco venire ad aiutare alla festa, non l’abbiamo ancora visto”, dice Morri. “Non lo vedo e non lo sento da tempo, lo invito alla festa perché non è neanche tra quelli che hanno dato una mano alla costruzione del programma o al montaggio – ribadisce l’organizzatore -. Da molto tempo non lo vedo neanche alle riunioni che ogni tanto dovrebbe presiedere”.

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