Presidente Renzi perché non spiega a sua moglie Agnese e a tutti gli italiani che piangono i morti del terremoto che, il nostro paese, non ha più diritto alla sovranità monetaria? Cioè a quella caratteristica che dovrebbe essere il fondamento di ogni Stato. Una sovranità monetaria che noi italiani abbiamo perso nel 1981 (cioè a inizio della controrivoluzione neoliberista di cui lei n’è un inconsapevole epigone) dopo il famigerato divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia. Prima di quella data allorquando i titoli di Stato messi in vendita dal Tesoro restavano invenduti la Banca d’Italia si impegnava ad acquistarli. Svolgeva un ruolo di “prestatore di ultima istanza” e questo garantiva la vendita di tutti i titoli e di non far lievitare i tassi d’interesse. Quel divorzio segnò la fase iniziale del percorso che poi ci ha condotti all’euro, una moneta gestita da banchieri che senza alcun mandato democratico decidono se fare l’elemosina agli Stati.

Una perdita (o meglio una ruberia) che ci ha resi prigionieri di quel debito che è stato brandito come una clava appuntita per poter depauperare diritti come istruzione, sanità e sicurezza. Il debito pubblico italiano non è dovuto come ripetuto dalla menzogna dalle élite che noi siamo dei Piigs ma proprio alla perdita di sovranità monetaria. Il debito pubblico lievitò a partire da quel 1981, passando dal 57,7% sul Pil nel 1980 al 124,3% nel 1994. I recenti dati del Fmi ci dicono che negli ultimi 20 anni abbiamo avuto un avanzo primario negativo soltanto in due anni. Siamo stati ancor più rigorosi dei tanto idolatrati tedeschi.

Qual è la correlazione tra terremoto e sovranità monetaria? Con la sovranità monetaria si potrebbe effettuare un piano di investimenti per rendere tutto il territorio sicuro dal punto di vista sismico. Un ausilio concreto ai troppi che vivono in case insicure. Un investimento statale che potrebbe determinare un moltiplicatore economico e garantire lavoro ai tanti che si suicidano perché non ne hanno. Ma non solo. Si potrebbero innalzare argini per evitare i prossimi morti che arriveranno puntuali alle prossime piogge e inondazioni invernali. Si potrebbero coibentare case ed evitare enormi sprechi di energia, quell’energia che poi ci rubiamo partecipando a guerre imperialiste che seminano morte e terrorismo.

Certo non serve la sovranità monetaria per capire che, nonostante quei giornali che aizzano la guerra tra poveri, i veri sciacalli non sono gli immigrati ma quei costruttori  che sovente sono legati a partiti politici che controllano la gestione degli appalti sul nostro territorio pattugliato da mafie e massonerie locali. Un governo serio renderebbe possibile una commissione, uno studio territoriale su tutte quelle ricostruzioni fittizie che hanno arricchito imprese che hanno ricevuto fondi per “rendere sicure” scuole, abitazioni e ospedali utilizzando materiali scadenti. Un governo serio saprebbe identificare e punire i colpevoli con determinazione.

Le lacrime di sua moglie e dei tanti connazionali purtroppo non restituiranno i bambini ai propri genitori e non fermeranno i prossimi crolli che uccideranno nuovi innocenti che vivono in un paese vecchio a cui servirebbero nuovi investimenti vietati dal fanatismo economico imposto dall’Europa. Presidente Renzi, avrà il coraggio di spiegarlo agli italiani e alle italiane, ai quali, a differenza di sua moglie, non è stata mai data la possibilità di sceglierla neppure come deputato?

Articolo Precedente

Terremoto, Di Maio su Errani: “Non può fare il commissario. Renzi sfrutta la tragedia per ricucire il Pd”

next
Articolo Successivo

Costituzione, Renzi la ristrutturerà con la sabbia?

next