Il turismo di questa stagione ha parlato molto di Puglia. La cosa, indubbiamente, fa piacere. L’attrattività di un territorio e la relativa capacità ricettiva sono, senz’altro, due aspetti importanti. Nel Sud, lo dice Istat, il turismo è in forte crescita. La Puglia è una delle regioni in cui tale crescita si è fatta sentire in modo sensibile, negli ultimi anni. La divertente iniziativa di Inchiostro di Puglia, sostenuta da Telesia TV, #sidicecosì, ha fatto parlare in pugliese gli schermi di molte metropolitane italiane, bus e aeroporti: un gradevole excursus, tra simpatia e ironia. Un vero fenomeno di marketing territoriale dal basso molto interessante, proprio a ridosso della stagione estiva, ideato da Michele Galgano.

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Ora che il controesodo è in atto e, per la gran parte, i turisti abbandonano le spiagge bianche di Gallipoli o le calette di Monopoli, perfidamente, propongo un’altra prospettiva da cui guardare la Puglia. Lo faccio attraverso un libro molto interessante, Itinerari matematici in Puglia (Ed. Giazira), di Sandra Lucente, docente di matematica presso l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”.

I suoi Itinerari sono il gioco di un percorso attraverso la regione, alla scoperta delle leggi matematiche che spiegano la bellezza delle forme di facciate barocche, rosoni, mosaici. Un percorso che trova la propria magia nel piacere della scoperta delle armonie che sottendono la gradevole percezione delle forme. Il racconto fonde storia, architettura, passione per la natura e, ovviamente, matematica, narrando la curiosità di un turista: Paul. Nelle sue peregrinazioni, egli scopre la sezione aurea nel colosso di Barletta, il quadrato magico di Ascoli Satriano, la successione di Fibonacci nel colossale Castel del Monte, la storia del numero irrazionale pi greco nel rosone più grande d’Italia, ossia quello della cattedrale di Ostuni.

E Taranto, la colonia spartana, la città di Archita, la città del MARTA, il meraviglioso museo archeologico, non si sottrae a questo itinerario col naso in su. O in giù.

Paul, affacciato sullo splendido panorama, si sta chiedendo se vi sia un’equazione che rappresenti in un solo rigo una buona approssimazione del Mar Piccolo, il bacino con due insenature la cui produttività biologica è incredibile. Apparentemente la sua riva è formata da due curve, una più vicina all’ellisse, l’altra più vicina alla forma del cuore (della cardioide, diremmo in matematica). Ma a molti tarantini piace pensare che si tratti di una lemniscata, cioè un otto: un’unica curva annodata come un nastro. In tal caso sarebbe descritta da una semplice equazione di quarto grado, e per di più avrebbe significato d’infinito”.

Il merito di Sandra Lucente è quello di aver restituito la magia delle leggi matematiche celate nella natura e nelle forme architettoniche allo stupore del disvelamento, alla scoperta quasi puerile di segreti per cui, un tempo si pagava con la vita. E oggi rivelano, con eleganza formale e semplicità, le leggi che esprimono e regolano l’armonia. Tra coniche, spirali logaritmiche o archimedee. O auree, come quella usata da Renzo Piano nella sua grande chiesa, progettata e realizzata a San Giovanni Rotondo. Sorprenderà, forse, alcuni lettori, ritrovare il fiore della vita, o stella delle Alpi, noto in tempi recenti per ragioni politiche, sulle steli funerarie daune del VII secolo a.C.

In Puglia si può girovagare per mesi, tra dolmen, castelli federiciani e aragonesi. Chissà se Federico II di Svevia, lo stupor mundi, cacciando con falconi sull’alta Murgia, avrà mai notato “che il falco, nel piombare su una preda, non sceglie una traiettoria rettilinea, più breve e più veloce, ma una spirale! Solo nell’ultimo secolo il biologo Vance Tuker ha compreso perché il falco pellegrino, in picchiata segua la spirale logaritmica: i suoi occhi guardano lateralmente. Se l’uccello seguisse una retta sarebbe costretto a ruotare la testa per vedere la preda”.

Certo, poi, non si può ben dire d’esser stati in Puglia quest’estate, senza aver visitato il castello di Otranto, che ispirò Horace Walpole, il quale vi ambientò il primo romanzo gotico della storia. Fino al 2 ottobre, nelle sue sale, sarà ospitata la mostra Icons di Steve McCurry, il celebre fotografo di Philadelphia, che, a proposito di viaggi, dice “Perché già il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile”. Emozionanti e caleidoscopici gli scatti esposti: un viaggio nel viaggio. Un’altra mostra, ancora in corso, quella di Giorgio De Chirico, nel castello di Conversano, vicino Bari. E, per chi risalisse attraverso l’autostrada, obbligatoria una fermata nella pinacoteca di Barletta, dove sono conservati i più importanti capolavori dell’Ottocento italiano, opera di Giuseppe De Nittis.

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