Nessuna new town modello L’Aquila, ma appartamenti “dove ricominciare una vita normale”. Nel campo allestito accanto alla frazione di Grisciano, poco distante da Accumoli paese epicentro del terremoto, i volontari impegnati giorno e notte arrivano dall’Abruzzo. Molti hanno vissuto lo stesso incubo nel 2009, all’Aquila, dove un sisma simile a quello del 24 agosto mise in ginocchio la città, causando 309 morti. “Se dovessi dare un consiglio a Renzi per non ripetere gli stessi errori? Gli direi di mettere subito le persone dentro gli appartamenti – dice Gabriele, uno dei volontari della Protezione civile dell’Abruzzo – non c’è bisogno di costruire niente, ci sono un’infinità di case a disposizione. Basta fare degli accordi”. Bocciate le casette di legno volute dal governo Berlusconi, “perché sono strutture fatiscenti. Lo possiamo vedere adesso a qualche anno di distanza: stanno crollando i balconi”. Per Mario Mazzocca, sottosegretario per la Protezione civile del’Abruzzo di Sel, la soluzione potrebbero essere dei moduli provvisori “come quelli dell’Emilia” . Di sicuro le persone non potranno dormire a lungo nelle tende, perché qui l’inverno arriva prima. “Ieri durante la notte siamo quasi arrivati allo zero – avverte il capo campo, Giampiero Antonetti –   Già a settembre non sarà possibile stare nelle tende. Potrebbe iniziare a piovere o a fare più freddo di quanto ne faccia adesso. Bisogna pensare a una soluzione alternativa. Appartamenti o ospitalità alberghiera”

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