“Ho deciso di essere candidato per le elezioni presidenziali del 2017. La Francia esige che le si dia tutto. Ho sentito di avere le forze per combattere questa battaglia in un momento così tormentato della nostra storia”. Con questa frase, nella quarta di copertina del suo libro “Tout pour la France” atteso in libreria mercoledì, l’ex presidente Nicolas Sarkozy annuncia ufficialmente la sua discesa in campo per le primarie con cui il centrodestra francese sceglierà il suo pretendente all’Eliseo. La frase è stata anticipata dallo stesso ex presidente sul suo profilo Facebook ufficiale nel pomeriggio di lunedì, un post accompagnato dal commento: “Questo libro è il punto di partenza”. Il prossimo passo sarà presentarsi alle primarie del suo partito: “I Repubblicani“, che avranno luogo a novembre. La piena ufficialità verrà data entro il 25 agosto, data limite perché il 61enne Sarkozy si dimetta da presidente del partito. “Non mi ha detto niente” sulla data, ha confidato oggi a Le Parisien il fedelissimo Brice Hortefeux, ex ministro dell’Interno.

Sconfitto nel 2012 dal socialista Francois Hollande dopo un primo mandato da presidente, Sarkozy cerca ora la sua rivincita contro il suo successore, che nel frattempo ha subìto un crollo di popolarità. Campione della destra del suo partito, Sarkozy ha come principale avversario interno l’ex primo ministro Alain Juppé, 71 anni. Attuale sindaco di Bordeaux, Juppé è per ora favorito ed è esponente di una destra moderata, dal “volto umano”, rivolta agli elettori centristi. I nomi in campo sono anche quelli dell’ex primo ministro Francois Fillon, sostenitore di una dura politica di rigore economico, dell’ex ministro Bruno Le Maire e della combattiva 43enne Nathalie Kosciusko-Morizet, ex portavoce di Sarkozy ora in rotta con lui.

Sarkozy punta sul tema della sicurezza in una Francia scossa dagli attentati, dove è ancora in vigore lo stato di emergenza. Convinto che il vero avversario sia il Fronte Nazionale di Marine Le Pen, Sarkozy non ha risparmiato occasione per intervenire sui temi dell’identità francese e della lotta contro l’estremismo islamico, con proposte anche controverse come il carcere preventivo per gli islamisti. A suo favore sono scesi in campo questi giorni il capogruppo parlamentare del partito, Christian Jacob, e il presidente della regione Provenza- Alpi-Costa Azzurra e sindaco ‘de facto’ di Nizza, Christian Estrosi.

Mentre Sarkozy scalda i motori, il presidente francese Francois Hollande è già a caccia del rilancio della popolarità per ottenere la ricandidatura. E la prima mossa passa dai social network, dalla popolare applicazione per messaggi effimeri Snapchat, su cui Hollande ha inviato due ‘snap’ prima della riunione del consiglio dei ministri.

Il primo messaggio è una semplice foto del colloquio preliminare con il Premier Manuel Valls, accompagnata da una didascalia e da una bandierina francese. Il secondo è un breve video girato nella sala in cui si riunisce il consiglio dei ministri, in cui si vede Hollande circondato dai membri del governo. Per lo staff del presidente non è il primo tentativo di comunicare tramite i social network più popolari, ma in passato le cose non sono sempre andate come si sperava. Nel marzo scorso, la trasmissione in diretta su Periscope dell’incontro tra Hollande e un gruppo di dipendenti di un sito di e-commerce si era trasformata in un clamoroso autogol, con una pioggia di commenti sarcastici e di prese in giro.

Per Hollande, la cui popolarità resta storicamente bassa, la missione dell’autunno è ritrovare consenso ma anche serrare i ranghi di un partito socialista sempre più spaccato, in cui l’ala sinistra è in aperto conflitto con l’attuale posizione del governo. Come provano le candidature alle primarie di due degli ex ministri più polemici sulla svolta liberal dell’esecutivo, Benoit Hamon e Arnaud Montebourg, oltre a quella della ex leader verde Cecile Duflot.

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