Intimoriscono persino i campioni del mondo. Spaventano il pubblico sulla più famosa spiaggia di Rio, per alcuni momenti con il fiato sospeso temendo un Copacabanazo, fratello gemello del 7-1 della Germania o del famoso mondiale di calcio perso in casa nel 1950. Daniele Lupo e Paolo Nicolai sfiorano l’impresa ma cedono 2-0 (21-19, 21-17) alla coppia brasiliana Alison-Bruno. Giocano alla pari, però, senza alcun timore reverenziale. E devono anche mangiarsi le mani per aver sprecato la possibilità di servire per il set durante la prima frazione. Alla fine è argento, ma per le emozioni e la passione trasmesse dal Brasile all’Italia vale quanto un oro. Anche durante la finale, i due beachers sono stati bravi a dare filo da torcere, salvo cadere davanti ai momenti martellanti di Alison e alla classe, pazzesca, di Bruno in entrambe le fasi di gioco.

Primo set Che paura in avvio, però. La partenza è da brividi per i brasiliani. Su Copacabana piove a dirotto e anche dal campo azzurro viene giù di tutto. Due aces, quattro grandi attacchi e Lupo-Nicolai se ne vanno sul 6-2. Pubblico gelato, Bruno e Alison meno. Perché superato il momento di difficoltà la coppia brasiliana sale di tono e Alison trova il pareggio con un gran muro, arma perfetta per arginare gli attacchi di Lupo. Come in occasione dell’11-9 che regala il primo break. Ma l’Italia si rimette immediatamente in carreggiata, grazie a un Nicolai che a muro prende anche le mosche. E quando la torre di Ortona aggiunge una battuta letale su Alison che sbaglia quattro di cinque attacchi consecutivi, l’Italia rientra e sorpassa firmando il 19-18. È il momento di svolta della finale, perché dopo un momento di fuoco Nicolai sbaglia clamorosamente la palla del 20-19 che avrebbe concesso all’Italia il set-point. Che va invece al Brasile, abile a trasformarlo immediatamente.

Secondo set Peccato, perché la fuga iniziale e il buon rientro nel momento di difficoltà dimostrano che Lupo-Nicolai possono giocare alla pari. E infatti anche il secondo set vola via così a lungo. Da una parte c’è qualche svarione di Alison, dall’altra Lupo attacca da montagne russe alternando colpi di genio a murate. Si arriva così al 6-5, da dove l’Italia scappa fino al 9-6 con Bruno costretto a mettere le pezze ai momenti di buio del compagno. Che però torna a dominare a muro e pareggia sull’11-11. L’equilibrio è rotto dal break brasiliano per il 16-14 che diventa 18-15 grazie a un colpo di classe di Bruno, bravo a inventare poi anche il 19esimo punto per il +4. È la pietra tombale sul match, il vero colpo del ko. Un oro sfumato o un argento inaspettato? Lupo e Nicolai sono senza rimpianti. Anche se non è il metallo più pregiato, possono essere orgogliosi di aver spaventato i campioni del mondo e tutta Copacabana.

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