E’ morto in un incidente il base jumper altoatesino Uli Emanuele. Il 29enne si trovava in Svizzera per effettuare riprese per un nuovo video. La notizia è stata confermata dallo staff di Emanuele, ma per il momento non vi sono altre informazioni. L’altoatesino era diventato famoso e una star di internet per il volo con la tuta alare attraverso un anello di fuoco e una “cruna d’ago” formata da una roccia. L’incidente è avvenuto a Lauterbrunnen, nel canton Berna. Emanuele – informa l’emittente altoatesina Video33-Sdf – si era lanciato da una montagna in compagnia di due amici, quando si è schiantato contro la parete rocciosa.

Il rischio faceva parte della vita del ragazzo –  Il trentenne era sempre allegro e non sembrava mai preoccupato riguardo alla sua pericolosa passione sportiva. La sua famiglia era abituata a vivere con il fiato sospeso. Da giovane Uli ha seguito infatti le orme di suo padre, un paracadutista esperto, ma presto il lancio dagli aerei non lo soddisfaceva più. Così Uli si era spostato verso il basejumping. Si lanciava da pareti di roccia a strapiombo e da grattacieli, aprendo il paracadute in volo. Il passaggio al wingsuit, la tuta alare, è stato poi quasi scontato. “La tuta alare – aveva racconta Uli pochi mesi fa all’Ansa – all’inizio serviva solo allo scopo di allontanarsi dalla parete per ridurre il rischio incidenti, ma poi lo sviluppo tecnologico della wingsuit ha fatto passi da gigante”.

Oltre 2.200 lanci con la tuta alare, sua “seconda pelle” – I video delle sue imprese, mentre sfiora campanili e attraversa strette gole di montagna, mentre attraversa una “cruna d’ago” formata da roccia e un anello di fuoco (la sua ultima grande impresa), spopolavano su internet con milioni di click. Le telecamerine di ultima generazione, fissate su casco e altre parti del corpo offrono riprese mozzafiato. Uli non è morto durante una delle sue imprese impossibili, ma facendo da cameraman per un amico basejumper.

La dinamica dell’incidente mortale – Emanuele e un suo amico si sono lanciati assieme dalla Black Line Exit sulla Mürrenfluh, sopra Lauterbrunnen. L’altoatesino stava seguendo in volo, a pochi metri di distanza, l’amico, quando qualcosa è andato storto. Dopo una curva a destra Uli ha perso stabilità, ha iniziato ad avvitarsi, per poi schiantarsi contro la parete. Uli è morto sul colpo. La sua salma è stata recuperata dall’elisoccorso svizzero, che lo stesso giorno era già intervento per un altro basejumper, morto a sua volta. Mentre i genitori si sono messi in viaggio da Pienta di Laives, un paesino a sud di Bolzano, per riportare a casa loro figlio, sul profilo Facebook sono arrivati i primi messaggi di condoglianze. L’ultimo post Uli l’aveva pubblicato poche ore prima, documentando un lancio sulle Dolomiti a 3.100 metri. Per una tragica fatalità questa foto di un tramonto con lui pronto a lanciarsi dal balcone di roccia è sta la sua ultima.

Codacons: “Vietare il base jumping in Italia” – “Si tratta di uno sport estremo che ha visto sensibilmente crescere negli ultimi anni il numero di appassionati – spiega il presidente Carlo Rienzi – Di pari passo si sono registrati sempre più incidenti, spesso mortali, causati proprio dai lanci nel vuoto con o senza tuta alare”.

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