“Una catastrofe umanitaria senza precedenti”. È quella che si rischia ad Aleppo, in Siria, secondo Ban Ki-moon. Nell’ultimo rapporto al Consiglio di Sicurezza il segretario generale dell’Onu ha esortato gli Stati Uniti e Russia a raggiungere rapidamente un accordo per il cessate il fuoco e ha sottolineato che per conquistare territorio “vengono condotti attacchi indiscriminati nelle aree residenziali, anche attraverso l’uso di bombe a botte, nei quali rimangono uccisi centinaia di civili, tra cui decine di bambini“. “Tutte le parti nel conflitto – ha aggiunto – stanno mancando di rispettare il loro obbligo di proteggere i civili“.

Proprio stamattina è salito a 33 civili uccisi il numero delle vittime nella città siriana, dove le forze del regime di Damasco e gli alleati russi stanno bombardando la zona orientale in mano ai ribelli, che a loro volta stanno colpendo quella occidentale controllata dalle forze governative.

Solo nei quartieri di Sakhur e Tariq al-Bab, controllati dai ribelli, sono 24 le vittime civili, tra cui tre bambini.  Secondo gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani il numero delle vittime rischia di aumentare in quanto alcuni feriti versano in gravi condizioni. Nei quartieri occidentali di Aleppo in mano al regime, invece, sono nove le vittime civili. La tv di Stato siriana però ha dato notizia della morte di altre “12 persone, compreso un bambino, e di diversi feriti a causa di attacchi dei terroristi contro il distretto di Salaheddin“.

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