E’ morto Ettore Bernabei, storico direttore generale della Rai e attualmente produttore televisivo per la tv pubblica con Lux Vide. Aveva 95 anni ed è deceduto venerdì 13 agosto all’Argentario, dove si trovava in vacanza con la famiglia. “Papà si è spento serenamente, in un luogo che amava tanto, dove gli piaceva riunire la famiglia, forte del senso di accudimento per i suoi che ha sempre avuto”, ha detto il figlio Luca.

Nato a Firenze nel 1921, ha iniziato come giornalista. Negli anni 50 è stato prima direttore del Giornale del Mattino e poi, dal 1956 al 1960, de Il Popolo, organo della Democrazia Cristiana. “Uomo di fiducia” del Presidente del Consiglio Amintore Fanfani, gli fu affidata la direzione della RAI nel 1961. Rimase in carica per moltissimo tempo, rispetto alla media degli altri direttori, dal 1961 al 1974, in un’epoca cruciale per la storia della televisione, quella del monopolio televisivo pubblico. In un tweet, la tv pubblica ha salutato la sua scomparsa definendolo “uno dei padri della Rai, della televisione”.

La Rai di Bernabei fu fortemente connotata dai valori cattolici di una Dc saldamente al potere in quegli anni, e per questo considerata dai critici oscurantista e bigotta, ma fu anche cosciente del potere e della responsabilità del mezzo televisivo, inteso in funzione educativa per “chi è rimasto un po’ più indietro”. “La televisione ha un potenziale esplosivo superiore a quello della bomba atomica. Se non ce ne rendiamo conto rischiamo di ritrovarci in un mondo di scimmie ingovernabili” dichiarò Bernabei in un’intervista. Sotto il suo controllo la rete pubblica iniziò a produrre sceneggiati televisivi tratti dai grandi classici della letteratura come l’ Odissea, I promessi sposi e I fratelli Karamazov.

Lasciata la Rai, prima della riforma del 1975 che spostò il controllo della tv pubblica dal Governo al Parlamento, fu nominato direttore dell’Italstat, società pubblica chiusa nel 1991 che si occupava di progettare e costruire grandi infrastrutture. Nel 1993 il ritorno al settore televisivo con la creazione della casa di produzione Lux Vide, finanziatrice di tutti gli sceneggiati ispirati all’Antico Testamento andati in onda dagli anni Novanta ad oggi, tra cui il colossale progetto “la Bibbia“, poi venduto in 140 paesi, oltre a “Don Matteo”.

Bernabei, da sempre vicino agli ambienti vaticani, era amico personale di Tarcisio Bertone. Nel 2014 la società Lux Vide, di cui era ancora oggi presidente onorario e guidata da una dei suoi otto figli, Matilde, era finita, secondo il giornale tedesco Bild Zeitung, in un’indagine per malversazione condotta dall’Autorità di informazione finanziaria del Vaticano sul conto dell’ex segretario di Stato. Stando a quanto scriveva il quotidiano tedesco, Bertone avrebbe spinto lo Ior a concedere a Lux Vide un’obbligazione convertibile da 15 milioni di euro. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, smentì che fosse in corso “alcuna indagine di carattere penale da parte della magistratura vaticana”.

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