La vendita di Higuain alla Juventus ha provocato lo sdegno profondo di molti napoletani. I tifosi si sentono traditi dal campione argentino e dal presidente Aurelio De Laurentiis. Siamo andati tra le vie della città per dialogare con i tanti cittadini innamorati della maglia azzurra e ascoltare dalla loro voce le motivazioni di una passione così travolgente, che resiste a scandali di ogni tipo, tradimenti e giri d’affari da capogiro. “Non amiamo il calcio, noi amiamo il Napoli“, dicono in tanti. “Il Napoli è come una droga, è la nostra fede, è insieme mamma, moglie e amante”, aggiungono altri. Per qualcuno, nel tifo entra una questione di riscatto sociale. “Non possiamo competere con il Nord, vincere contro Juventus o Milan offre un’occasione di rivalsa alla città”, spiega più di una voce. Ma non sarebbe meglio dedicare tutta questa energia ad affrontare i problemi concreti? “Sostenere la squadra significa difendere la mia città”, dice un ultras, barista a 170 euro alla settimana. “Ma è proprio per dimenticare i problemi che tifiamo: quando vince il Napoli ho più voglia di mangiare, di parlare, di stare con gli amici”, aggiunge un altro intervistato. La squadra unisce più di ogni altro simbolo. “Quando vince il Napoli si esulta tutti insieme; quando perde si piange tutti insieme”, sottolinea una donna che pure non si definisce una gran tifosa. Ma qualcuno ha perso l’entusiasmo dei bei tempi (era Maradona): “Ormai è solo un business, mi sto pian piano disintossicando”  riprese e montaggio Fabio Capasso

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