RIO DE JANEIRO – Incendi, allagamenti, crolli e stupri. E’ questa l’infausta sintesi della situazione in alcune delle strutture olimpiche di Rio 2016. Mancano solo pochissimi giorni all’inizio dei Giochi ma le criticità emerse sono già tantissime. Due strutture sono già crollate, altre mostrano carenze gravi ed è lunghissima la serie di critiche arrivate dalle delegazioni sportive sulla preparazione del parco olimpico e delle varie arene. Problemi cui si aggiunge quello della sicurezza. Non legata alla criminalità stavolta, ma in relazione alla condotta di alcuni agenti delle varie società di sicurezza privata che sono state appaltate per i giochi, già finiti nei guai per furto e violenza sessuale.

Strutture – La prima delle faraoniche opere olimpiche dalle fragilissime gambe a crollare è stata la pista ciclabile. Appena quattro mesi dopo l’inaugurazione, la struttura, costruita a strapiombo sul mare e costata dieci milioni di euro, ha ceduto lo scorso aprile, costando la vita a due persone. L’inchiesta ha già appurato che in fase di progettazione non si era tenuto conto dell’impatto delle onde sui pilastri. Pilastri che pur sorgono praticamente in acqua. L’ultimo crollo in ordine di tempo è di appena alcuni giorni fa. Ancora una volta una mareggiata, nulla di insolito nell’inverno carioca, ha portato via la rampa principale usata per le gare di vela. Per evitare probabilmente nuove polemiche e accuse, il comitato ha preferito non divulgare il nome dell’impresa realizzatrice della rampa. Prefettura e Rio2016 hanno garantito che sarà tutto pronto per la prima gara. Con la speranza, tra l’altro, che nessun atleta si ammali nelle inquinatissime acque della Baia. Visto l’avvicinarsi dell’inizio dei giochi, le immagini hanno avuto grande risonanza. Non la stessa ricevuta dalle altre numerose carenze denunciate dalle associazioni di cittadini e dalla stampa nel corso dei mesi. Crepe, cedimenti, piloni piegati e bulloni non fissati che hanno interessato lo stadio Engenhão, il BRT, la Cidade das Artes e la Vila do Pan. La grande fretta e i costi cresciuti fuori controllo hanno causato una serie di problemi. In particolare al Vlt, tram che attraversa tutta l’area di Porto Maravilha e che dalla sua inaugurazione è stato fermato decine di volte per problemi gravi. I circa 12 miliardi di dollari già spesi finora per Rio 2016 sono stati per il 73% del totale intercettati dalle aziende finite nell’inchiesta Lava Jato, i cui vertici sono finiti in carcere. Per far luce sugli appalti e verificare anche la qualità delle opere, è stata proposta (e purtroppo bocciata) una commissione parlamentare di inchiesta nella camera legislativa dello Stato di Rio. Uno strumento prezioso che però rischia di non essere attivato privando i cittadini della conoscenza della verità dietro i giochi.

Parco Olimpico – Con l’arrivo delle delegazioni sportive a Rio, le segnalazioni di anomalie nella Vila dos atletas, sono andate via via crescendo. Sempre a causa della corsa contro il tempo, una parte consistente delle palazzine del parco è stata tirata su con troppa fretta. Tanto che a ridosso dell’apertura ufficiale dell’area in molti casi non erano stati ancora effettuati i test di tenuta degli impianti idrici e di quelli antincendio. Quando questo è stato fatto, ci si è accorti di numerose falle che hanno causato altrettanti allagamenti e danneggiato alcune suppellettili. Ma era già troppo tardi e si era già a ridosso dell’arrivo degli sportivi. Le delegazioni hanno trovato pozzanghere e una situazione igienica critica nelle camere. Per questo alcune, come l’Australia, hanno deciso di optare per un albergo per un breve periodo. Altre come l’Italia hanno appaltato i lavori pagando di tasca propria per terminare ciò che era stato lasciato in sospeso dai brasiliani. Sempre nella palazzina australiana durante i test anti-incendio, era stato spento il sensore di fumo. Così, quando si è generato un principio di incendio, c’è stato il rischio che andasse tutto a fuoco. Un evento giudicato come inaccettabile dagli australiani che sono rientrati nella struttura solo quando hanno avuto realmente rassicurazioni in merito a tutto.

Sicurezza – Altra grave carenza è quella che si registra in termini di sicurezza. Alla drammatica situazione nella città di Rio, con una criminalità scatenata e la polizia incapace di contrastarla, si è aggiunta una nuova emergenza, stavolta all’interno delle strutture olimpiche. Oltre alle forze armate che si occuperanno della sicurezza intorno alle arene, sono stati formati contratti con una serie di società di sicurezza privata. Non tutti i dipendenti si sono dimostrati fedeli. Il primo grave episodio ha coinvolto alcuni addetti lo scorso 4 luglio. Tre vigilantes e un pompiere che avrebbero dovuto garantire la sicurezza nel centro nazionale di tiro nell’area di Deodoro, hanno sfruttato la propria posizione per entrare nei locali appena allestiti per la stampa e rubare nove notebook. Grazie a una segnalazione arrivata alla polizia, è stato possibile arrestare i quattro responsabili. Il villaggio olimpico era già aperto, gli atleti si stavano già allenando quando si è registrato l’ altro inquietante fatto che ha coinvolti agenti privati di sicurezza. Uno degli addetti ha stuprato una giovane del corpo civile dei vigili del fuoco mentre dormiva in una delle sale del velodromo, all’interno del parco olimpico nel quartiere di Barra da Tijuca, fermato immediatamente è stato arrestato in flagranza. Si tratta di un episodio estremamente grave che ha colpito molto le delegazioni sportive e ancora una volta l’immagine di Rio2016. E i giochi ancora non sono iniziati.

Twitter: @luigi_spera

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