L’operazione aerea condotta dagli Stati Uniti in Libia era “pronta da mesi” e Roma era stata interpellata dalle autorità di Tripoli insieme a Washington, Parigi e Londra. Una fonte libica vicina al ministero degli esteri del governo del generale Al Sarraj, ha dichiarato, il 31 luglio, a Al Araby al Jedid, quotidiano panarabo con base a Londra, che “Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti hanno partecipato a una serie di colloqui” a riguardo dell’intervento aereo in supporto delle truppe libiche. “L’ultimo round di colloqui – prosegue la fonte – è avvenuto in Algeria, settimana scorsa, tra un rappresentante del governo di Al Serraj e il vicesegretario di Stato americano Tony Blinken”. Che il 26 luglio era ad Algeri per rafforzare la cooperazione nel settore delle energie da fonti rinnovabili tra le autorità locali e Washington.

Il 31 luglio, il quotidiano panarabo pubblicava in esclusiva il documento con la richiesta di supporto aereo e i dettagli sull’andamento della battaglia a Sirte, inoltrata dal comando delle operazioni militari speciali di Misurata e Sirte al governo presieduto da Al Sarraj. Il documento, datato 25 luglio 2016, quantifica in 338 il numero dei morti fra le fila dell’esercito e in 1.500 quello dei feriti, invocando la necessità di un mutamento della strategia per la battaglia e la richiesta di un supporto aereo.

Libia documento Misurata 2

A poche ore dall’attacco, emergono nuovi particolari sulla strategia messa a punto dal Pentagono. “L’attacco di lunedì – ha rivelato una fonte del Dipartimento della Difesa di Washington, interpellata dal sito Defense News – fa parte di una serie di operazioni programmate da tempo e sotto la guida di AFRICOM (comando africano degli Stati Uniti ). La prima fase dell’operazione si è concentrata su voli di intelligence, sorveglianza e ricognizione sul territorio libico. La seconda fase ha fornito informazioni sugli obiettivi da colpire. Durante il fine settimana è cominciata la terza fase: raid aerei che hanno colpito gli obiettivi segnalati”.

“Nei bombardamenti sono stati distrutti un blindato e due depositi di armi”, ha spiegato Mohamed al Ghasri, portavoce delle milizie che partecipano all’operazione militare per la liberazione di Sirte dall’Isis. Ghasri non ha fornito un bilancio sulle eventuali vittime. La pagina Facebook dell’operazione delle milizie al Bonyan al Marsous a Sirte scrive che “le forze internazionali hanno condotto ieri almeno 5 raid contro vari obiettivi di Daesh e alcuni loro veicoli”.

Secondo Defense News, questa serie di sviluppi seguirebbe mesi di di operazioni sul terreno di forze speciali Usa che sono entrate e uscite dalla Libia, creando contatti con le forze ribelli e prendendo informazioni a riguardo della situazione militare e politica. Infatti, i bombardamenti a Sirte sono “in linea con il nostro approccio alla lotta contro Isis, in cui lavoriamo con forze locali capaci e motivati – ha dichiarato in un comunicato stampa il portavoce del Pentagono, Peter Cook – forze militari fedeli a Sarraj hanno avuto successo nel riprendere territorio intorno Sirte che era nelle mani del Califfato. Ulteriori attacchi degli Stati Uniti continueranno a bersagliare Isis a Sirte, per sostenere l’avanzata delle forze di Al Sarraj”.

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