Il Ted di Seth McFarlane ha fatto scuola. Almeno di pensiero. Il capitolo ‘sesso degli angeli’, quello dell’inutilità del ragionamento pratico, dell’abbandono alla tesi evanescente rispetto al calcolo scientifico, da oggi è definitivamente chiuso. Un biologo canadese ha infatti discettato di peni penzolanti tra le amabili coscette dei Pokemon. Sì, il sesso e la sessualità dei e tra i Pokemon. Pikachu ce l’ha così, Psyduck ce l’ha colà. Quello si accoppia con quell’altro, e via dicendo. Scenette da sketch (memorabile) del dentista in Vieni avanti cretino, con battuta di Lino Banfi “ce l’ha a falce e martello? Come Berlinguer!”. Lo scienziato si chiama T. Ryan Gregory, un biologo evoluzionista che gestisce il Gregory Lab of Genomic Diversity all’Università di Guelph in Ontario (Canada). Non si poteva chiedere di meglio. Un professore associato di quarant’anni che studia genoma, combinazioni di DNA, e citogenetica.

Sufficientemente pop con uno smartphone in mano e adeguatamente scientifico visti gli studi. La pulce nell’orecchio gliel’ha messa Drew Millard, un collaboratore del sito Vice che prima di ogni altra cosa, di fronte ai 15 milioni di utenti che in poche settimane hanno scaricato Pokemon Go sul proprio telefonino, si è posto la domanda angosciante: ma i Pokemon fanno sesso? La risposta l’avrebbe subito cercata – crediamogli, perché no – telefonando alla Nintendo. “Pronto, volevo sapere se i Pokemon fanno sesso…Pronto? Mi sentite? C’è qualcuno?”. Fase due: Google. Millard si fa una bella ‘googolata’ digitando i termini ‘pokemon’ e ‘sesso’, e la rete gli riversa addosso di tutto.

Un link lo colpisce però in modo particolare. E’ quello di Strokemon, il filmetto porno diretto da Lee Roy Myers, praticamente un one shot con un’attricetta dipinta di giallo che scopriamo chiamarsi Dikachu (il Pokemon dai sei peni, si trova in rete, cercatelo ndr), e con l’avanzare dei minuti e della concitazione della trama perde la tempera a tocchi che un’improvvida truccatrice le aveva spalmato sul corpo nudo. Ma Millard va oltre. Perché lo muove il sacro dilemma del sesso: “ma i Pokemon scopano?”. Ripassa dal via, allora. E ricorda che nel gioco tradizionale non si parla mai ufficialmente di accoppiamenti. Ci sono Pokèmon maschi e Pokemon femmine. Alcuni di loro, non tutti, se messi insieme fanno nascere un uovo. Poi stop. La versione ufficiale mentre si dipana per secoli di spiegazioni su regole e livelli, non dice nulla sul capitolo ‘sesso’.

E’ qui che interviene Gregory. State ad ascoltare. Ci sono due categorie di Pokemon, “quella con simmetria bilaterale, con la testa da una parte e il sedere dall’altra” che in aggiunta avrebbero anche qualcosa davanti tra le zampette. Questa categoria, secondo Gregory, praticherebbe il normalissimo sesso pene/vagina. Della seconda categoria, quella priva di simmetria bilaterale, fanno parte Pokemon come Cloyster – un’ostrica- e Bellsprout – un fiore-, razze che fanno probabilmente sesso attraverso una fecondazione esterna, cioè un uovo depositato dal Pokemon femmina poi irrorato di sperma da un Pokemon maschio. Gregory prosegue poi sottolineando come le due categorie si riproducano nel tempo attraverso un complicato meccanismo definito “specie ad anello”. Infine, i veri fuochi d’artificio con la descrizione dei peni dei Pokemon maschi che fanno sesso “interno”. “Potrebbero averne di molto bizzarri. Quelli delle anatre sono curvi e lunghi, quelli dei felini appuntiti, se si guarda alcuni insetti femmina hanno forme particolari lì sotto come per svuotare di sperma il maschio”. Bene. Dopo l’attenta disamina riaprite gli occhi e provate ad osservare con la stessa ingenua baldanza Psyduck e Mewtwo. Auguri.

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