Avete presente Fabri Fibra, Fedez, J-Ax, Gué Pequeno, Clementino? Ebbene, nella profonda provincia italica (Pescara), da qualche anno si aggira un figuro che non assomiglia a nessuno di loro, sia chiaro. Si fa chiamare Bayeshan e cioè timido, in ebraico. Ha al suo attivo tre cd autoprodotti dal titolo emblematico: Diario di uno schizofrenico, Nei migliori negozi di whisky e Nella prossima vita. Si professa il padre del “rap ciavaio” (balbuziente), e in passato ha firmato misconosciuti inni di adamantino demential-hip hop come Pazzo completo e Nella vecchia psichiatria. Rivendica di essere stato il primo a indossare una maschera da suino in un videoclip (capito, Fabri?). È stato un rapper misantropo, sguaiato, epicureo, postribolare, gangsta-adriatico, involontariamente immemore delle grandi famiglie politico-culturali del ‘900.

Ma a giugno il tatuatissimo Bayeshan ha compiuto quarant’anni e ha capito che era giunto pure per lui il momento di entrare nell’età della ragione. E di raggiungere il successo (nonostante sia frontman anche della band crossover Fallimento). Meglio tardi che mai. E così il suo songwriting si è fatto più soffice, sentimentale, mercuriale, introspettivo. L’artista ha smesso le parrucche bionde e ha deciso di provare a toccare corde universali.

È un Bayeshan pronto per le grandi platee e per i milioni di like su YouTube e Vimeo quello che ha composto Via dalla mia vita, il suo nuovo singolo. Romantico in senso 2.0, si avvale della collaborazione nel ritornello del Mc Anahata e che vede come protagonista femminile la modella e bar lady Nicoletta Pagnanelli, già apprezzata quest’anno in Uomini e donne. “Brucia come brace come peso che mi opprime sul torace” canta Bayeshan, quasi parafrasando e sempre involontariamente il grande scrittore ungherese Sándor Márai. “Per sempre tu, via dalla mia vita, via dalla mia vita” ripete come fosse un mantra. Eccovi il video, di taglio balnear-mistico e direttamente dalla croce di Montesilvano (Pe):

Care major del disco, prima che ce lo soffino gli americani, i kazaki o i cinesi come con Pellè… accattatevillo!

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