E se invece che dalla conta dei tumori e delle malattie causate dall’inquinamento in zone ad alto rischio ambientale si partisse dalla prevenzione e dal monitoraggio del liquido seminale per capire il livello di salubrità di una determinata zona? E’ questo l’obiettivo di Ecofoodfertility, progetto di ricerca internazionale nato dal basso per indagare gli effetti di inquinamento e alimentazione sulla fertilità.

Il progetto mette al centro della ricerca gli spermatozoi che, per facile reperibilità e alta sensibilità agli inquinanti ambientali, sono considerati dei bioindicatori “ideali” del danno ambientale e sentinelle attendibili della stato di salute dell’uomo. Cerchiamo di capirne di più dal dott. Luigi Montano – uroandrologo ISDE (Ass. Italiana Medici per l’Ambiente)

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