Nel 2015 crescono gli incidenti stradali in Italia, con un aumento delle morti. Le maggiori cause sono la distrazione, come l’uso del cellulare durante la guida, e l’eccessiva velocità. A renderlo noto è l’Istat, che ha diffuso i dati provvisori: l’anno scorso ci sono state 3.149 vittime e 246.050 feriti, per un totale di 2.173.892 incidenti stradali con lesioni a persone. La Penisola si colloca, come numero di morti, al 14° posto nell’Ue a 28 e il costo totale per gli incidenti mortali ammonta a 17 miliardi e mezzo di euro (fonte: Ministero Infrastrutture e Trasporti). I decessi tornano ad aumentare per la prima volta dopo quindici anni, sono 38 in più rispetto al 2014 (+1,1%). Il tasso di mortalità stradale (morti per milione di abitanti) passa da 55,6 a 56,3 tra il 2014 e il 2015 anche se, rispetto al 2010, le vittime della strada diminuiscono del 16,9%.

Il traffico su strada in aumento – Nel quadro dell’evoluzione degli incidenti stradali, è utile fornire qualche elemento di contesto. Il parco mezzi su strada ha ripreso a crescere nel 2015 (+0,7% sull’anno precedente, da 49.150.466 a 49.488.493 veicoli). Le percorrenze autostradali sono cresciute in media del 3,6% (da circa 76 a 79 miliardi di chilometri percorsi) e del 3,8% per i veicoli pesanti. A livello urbano la mobilità è ancora molto legata al mezzo privato e gli utenti abituali del trasporto pubblico locale sono circa uno su dieci. Gli incidenti stradali rappresentano un costo enorme sia in termini di vite umane sia per l’economia nazionale. In base alle stime del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il costo totale per gli incidenti stradali con lesioni a persone è quantificato intorno ai 17,5 miliardi di euro nel 2015, valore pressoché analogo a quello del 2014.

Uso del cellulare e troppa velocità – Tra i comportamenti errati più frequenti, sono da segnalare la guida distratta, con l’uso improprio del telefono cellulare, il mancato rispetto delle regole di sicurezza e precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 44% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano, infatti, l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.

I morti sono soprattutto giovani – A morire per incidenti stradali sono più gli uomini (2.748) rispetto alle donne (671). I conducenti deceduti sono 2.342 (2.094 uomini e 248 donne), i passeggeri 476 (269 uomini e 207 donne) e i pedoni 601 (385 uomini e 216 donne). Per gli uomini, la classe di età con il maggior numero di decessi è quella tra i 20 e 24 anni (236) ma valori molto elevati si riscontrano anche in corrispondenza della fascia di età 40-54 anni (oltre 600 morti). Anche per le donne, il numero maggiore di vittime /46) si concentra nella fascia d’età delle under 25. In quest’ultimo caso la frequenza elevata è attribuibile al maggiore coinvolgimento delle donne in incidenti stradali nel ruolo di pedone. Per i feriti in incidenti stradali, le età con le frequenze più elevate sono, per entrambi i generi, quelle 20- 29 anni (oltre 50 mila feriti) e 40-44 anni (22.653 feriti)

Italia al 14° posto in Europa per vittime stradali – Ancora lontano l’Obiettivo 2020 per la sicurezza stradale dell’Unione Europea. Nel 2015, 26.302 persone sono decedute in incidenti stradali nella Ue a 28, in aumento rispetto al 2014. La crescita dei decessi coinvolge tutti i Paesi tranne Danimarca, Estonia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Svezia dove invece si registra una diminuzione. Fra il 2010 e il 2015 la riduzione media annua del numero di vittime della strada nell’Ue è stata del 3,6%, ben al di sotto di quella stimata per raggiungere l’obiettivo europeo di dimezzare i morti nel periodo 2011-2020 (-6,7%). Per rispettare il target fissato, nel periodo 2016-2020 il numero di morti sulle strade dell’Unione Europea dovrebbe ridursi in media annua del 9,7%. Il tasso di mortalità stradale, indicatore utilizzato per effettuare analisi comparative tra i livelli di mortalità, si attesta, nel 2015, a 52 in Europa e a 56,3 in Italia (nel 2010 era rispettivamente pari a 62,8 e a 69,4). Con tale risultato il nostro Paese si colloca al quattordicesimo posto nella graduatoria europea. I Paesi più virtuosi sono Malta, Svezia e Regno Unito (tassi compresi tra 25,6 e 28,6) mentre in coda alla classifica figurano Bulgaria, Romania e Lettonia (tassi tra 98,3 e 94,7 per milione di abitanti).

Luglio è il mese con più incidenti – Il picco nel mese estivo, quando le famiglie utilizzano maggiormente l’automobile e i motocicli per recarsi in vacanza. A luglio gli scontri tra veicoli hanno provocato lesioni a 17.363 persone e anche la frequenza di incidenti risulta più elevata, sia sulle strade urbane che in quelle fuori le città, rispettivamente 12.815 e 4.548. Seguono il mese di giugno per numerosità di scontri sulle strade urbane (12.123 incidenti) e agosto per quelli sulle extraurbane (4.107). Anche il maggior numero di vittime è stato registrato a luglio, per tutti gli ambiti stradali (392 morti). Altri mesi che presentano un numero elevato di morti sono ottobre per le strade urbane (145) e agosto per quelle extraurbane (193). Febbraio è stato invece il mese con il minor numero di incidenti e di vittime in incidenti stradali.

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