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Temptation Island, dopo la strage di Nizza i tweet preoccupati per il rinvio della puntata: “Che palle, morivo dalla voglia di vedere il confronto tra Mariarita e Luca”

Scene imbarazzanti soprattutto perché coinvolgono principalmente i più giovani, adolescenti che non riescono a capire che di fronte a tragedie del genere dovremmo tutti fermarci a riflettere: se all'indomani di un attacco così insensato e drammatico, si pensa alle eventuali corna di Luca a Mariarita o alle fregole estive di Georgette, abbiamo davvero un problema serio da risolvere nella nostra società

di Domenico Naso
Temptation Island, dopo la strage di Nizza i tweet preoccupati per il rinvio della puntata: “Che palle, morivo dalla voglia di vedere il confronto tra Mariarita e Luca”

 

Mentre il mondo si interroga sugli effetti devastanti del terribile attentato di Nizza, una minoranza agguerrita di italiani sui social network si preoccupa, invece, della messa in onda di Temptation Island, l’orribile programma su corna e amorazzi di Canale5. La trasmissione condotta da Filippo Bisciglia e prodotta dalla Fascino di Maria De Filippi, era già stata rimandata a venerdì sera fa dopo l’incidente ferroviario in Puglia. E ovviamente (e giustamente) è stato rimandato anche stasera, in segno di rispetto nei confronti delle vittime della strage di Nizza.

Ebbene, dai minuti immediatamente successivi alle prime notizie provenienti dalla Costa Azzurra, qualcuno si è preoccupato di sincerarsi sul palinsesto di Canale5, temendo che Temptation Island potesse slittare di nuovo. “Seriamente: qualcuno mi spiega il collegamento tra ‪#TemptationIsland e gli attentati, visto che è l’unico programma che annullano?”, chiede un utente su Twitter ignorando, o fingendo di ignorare, che non annullano la trasmissione perché causa degli attentati ma in segno di rispetto nei confronti delle vittime e di un clima teso e preoccupato che poco si concilia con una serata televisiva all’insegna dell’intrattenimento ultraleggero.

Qualcun altro prova a buttarla sul ridere, lanciandosi in battute poco opportune: “Ogni volta che deve andare in onda ‪#TemptationIsland succede una strage. Le corna devono rimanere segrete. Non si può violare questa regola”. “Che palle, morivo dalla voglia di vedere il confronto tra Mariarita e Luca”, si lamenta un altro fan, forse non rendendosi conto di aver scelto persino i verbi in maniera irrispettosa.

Sono decine i tweet e i post su Facebook che si lamentano della decisione di rimandare nuovamente Temptaion Island. E si tratta praticamente del replay delle scene già viste sui social qualche giorno fa, quando Canale5 aveva deciso di non mandare in onda il programma per il disastro ferroviario in Puglia. Scene imbarazzanti soprattutto perché coinvolgono principalmente i più giovani, adolescenti che non riescono a capire che di fronte a tragedie del genere dovremmo tutti fermarci a riflettere: per rispetto delle vittime, innanzitutto, ma anche per capire cosa fare, da dove ripartire per far sì che l’orrore non prevalga. E si tratta di un dilemma che riguarda proprio loro, i più giovani, a cui è demandata la costruzione della società di domani.

Ma se le premesse sono queste, se all’indomani di un attacco così insensato e drammatico, si pensa alle eventuali corna di Luca a Mariarita o alle fregole estive di Georgette, abbiamo davvero un problema serio da risolvere nella nostra società. La responsabilità è anche di una certa televisione che ha svezzato una generazione di vuoti superficiali, di disimpegnati integrali la cui sensibilità non viene sfiorata neppure di fronte a scene come quelle che arrivavano ieri sera dalla Promenade des Anglais. Ma gli apostoli del trash televisivo, che a loro avviso dovrebbe fregarsene persino di tragedie immani che cambieranno per sempre il nostro modo di vivere, possono stare tranquilli: non sarà stasera, per fortuna, ma il loro amato (e inguardabile) programma andrà comunque in onda nei prossimi giorni e potranno tranquillamente spegnere i neuroni ancora una volta, fingendo che il mondo reale sia quello di Georgette e Mariarita e non, come purtroppo è, quello dei corpi sul lungomare di Nizza.

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