Secondo il famoso detto, porta fortuna assai pestarne una, magari anche solo per compensare l’incontro non proprio simpatico con le proprie suole: eppure, potrebbe essere questa la realtà del futuro dei nostri asfalti, seppur fortemente improbabile così di getto: impiegare gli escrementi animali per realizzare uno speciale “tappabuchi” totalmente compatibile con l’asfalto. L’idea è in fase di sviluppo ed è tutta americana, poiché il problema della manutenzione stradale non è solamente tutta italica ma, anzi, diffusa praticamente su tutto il pianeta, con buche, crepe ed altre imperfezioni della pavimentazione che fanno parte della vita quotidiana.

Ma ecco la rivoluzione “bio” dell’asfalto: la National Science Foundation ha posto in evidenza un progetto dal professor Elli Fini ed il suo team, basato alla North Carolina Agricultural and Technical University (Università agricola e tecnica, ndr), che ha come scopo di ricerca quello di realizzare la trasformazione del letame suino in asfalto. Gli studi, infatti, hanno già scoperto come gli escrementi di maiale contengano oli simili al petrolio; questi estratti non possono essere raffinati alla maniera classica per produrre combustibili liquidi come la benzina, ma possono invece essere impiegati in altri settori tra cui nello specifico proprio nella produzione di massa bituminosa.

Fini ed i suoi collaboratori hanno dato origine all’Alleanza Bio-Adhesive grazie ai primi risultati promettenti: il loro primo prodotto adesivo, a base di “popò” di suino, è stato giustamente denominato PiGrid e, in aggiunta alle applicazioni correlate alla produzione dell’asfalto, trova diverse altre potenziali applicazioni in diversi altri campi commerciali che vanno dai leganti per la produzione di libri ai collanti per pavimenti. L’applicazione per asfalto è quella che tuttavia stuzzica di più: tra i vantaggi elencati del prodotto, figurano non soltanto i costi di produzione più bassi rispetto al bitume convenzionale, ma anche una superiore resistenza della superficie alla formazione di crepe da usura ed invecchiamento.

L’illustrazione del prodotto, inoltre, mette in evidenza come questo impiego apra una via insperata al riciclo di vasti quantitativi di rifiuti animali generati ogni anno, contribuendo in questo modo sul piano ambientale a questioni di sicuro interesse come il contenimento delle emissioni di gas a effetto serra e l’eccesso di fioriture algali. Insomma: se sui guida su letame suino, si guadagna in durevolezza dell’asfalto, si contribuisce all’ecosostenibilità delle risorse e si permette alle amministrazioni di risparmiare. Altro che pensare solamente ad un colpo di “fortuna”

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