Nuovo colpo di scena nella battaglia per la conquista del Corsera. I due pretendenti, Urbano Cairo e Andrea Bonomi, alzano ancora la posta in gioco in vista di quella che sarà la settimana decisiva per il futuro di Rcs. Gli investitori avranno infatti tempo fino a venerdì 15 luglio per aderire ad una delle due proposte: non ci saranno infatti ulteriori rilanci.

Nell’ultima offerta depositata in Consob, per la prima volta l’editore di La7 promette di pagare una quota in contanti ai soci: l’imprenditore alessandrino, che punta a racimolare almeno il 35% di Rcs, ha proposto infatti 0,18 azioni (contro 0,17 dell’ultimo rialzo) Cairo Communication per ogni titolo Rcs più 25 centesimi cash. Ai prezzi di Borsa di venerdì 8 luglio, la sua offerta attribuisce ad ogni titolo della casa editrice milanese il valore di 1,038 euro. E nell’ipotesi, piuttosto remota, di adesione totalitaria, costringerà Cairo a sborsare 130 milioni che saranno in parte finanziati con un aumento di capitale riservato da 70 milioni. Nulla esclude, al momento, l’ingresso in scena di un cavaliere bianco che aiuti Cairo, imprenditore che ha già dalla sua Banca Intesa.

Dall’altro lato Bonomi, alleato di Pirelli, UnipolSai, Della Valle e Mediobanca, ha fatto sapere che sborserà fino a un euro (+25% rispetto al rilancio del 24 giugno scorso) per ogni azione Rcs puntando a raggiungere almeno la soglia del 30 per cento. L’esborso massimo per Bonomi e soci sfiorerà quindi i 404 milioni in contanti. Entrambe le offerte quindi superano la parte più bassa della forchetta indicata dall’esperto indipendente, Roberto Tasca, che aveva attribuito alle azioni della casa editrice un valore compreso fra 0,80 e 1,13 euro per azione. Ma resta il fatto che l’offerta di Cairo è legata a doppio filo con le quotazioni di mercato.

La scelta degli investitori dovrà quindi sostanzialmente basarsi sul piano industriale presentato dai due pretendenti che hanno entrambi ricevuto il via libera dell’Antitrust. Il progetto di Bonomi, che ha già in mano il 22,6% di Rcs e che si è già impegnato ad aderire ad un aumento di capitale da 150 milioni, prevede di sostenere le strategie di risanamento e rilancio messe in atto dall’attuale management di Rcs. Il piano, presentato dal veicolo International Media Holding di Bonomi, ha peraltro anche ricevuto il benestare del consiglio di amministrazione della casa editrice milanese. Cairo, invece, punta nel medio periodo a fondere Rcs con il suo gruppo editoriale nell’ambito di un piu’ ampio progetto di espansione delle due aziende. Il suo piano però non ha convinto il cda di Rcs che ha richiesto maggiori dettagli sulle proiezioni finanziarie. Obiezioni alle quali indirettamente Cairo risponde nella campagna televisiva a sostegno della sua offerta. Nello spot l’imprenditore alessandrino ricorda i successi della sua casa editrice che ha distribuito 153 milioni di dividendi in otto anni. Su Rcs, si limita a commentare ironico: “Ops!” lasciando intuire che il suo valore di manager potrebbe fare la differenza per il futuro dell’editrice del Corsera.

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