Era il 6 gennaio 2016 e a Fermo, nella Chiesa di San Marco alle Paludi, tra canti e il suono dei tamburi, don Albanesi benediva l’unione di Chimiary e Emmanuel Chidi Mbadi, il richiedente asilo nigeriano pestato a morte il 5 luglio a Fermo (leggi), mentre difendeva la compagna dagli insulti razzisti di Amedeo Mancini, l’ultrà della Fermana. Emmanuel e Chiamary erano arrivati in Italia senza documenti, dopo esseri fuggiti dalla Nigeria e dal terrore di Boko Haram, e avevano trovato accoglienza nel seminario arcivescovile di Fermo, in attesa dell’asilo. I due si erano uniti con il solo rito religioso, che non poteva avere effetti civili perché entrambi sbarcati in Italia senza documenti
(video tratto dall’account Twitter CRI Fermo)
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