“Dopo la fuga dei cervelli, c’è una fuga dei cestisti in Italia? Verrebbe da dire di sì, qui una volta c’erano diverse opportunità d’alto livello rispetto ad adesso”. A parlare è il capitano della nazionale italiana di pallacanestro Luigi Datome che è arrivato a Torino ieri mattina insieme ai compagni in vista del Torneo Preolimpico che si disputerá dal 4 al 9 giugno sotto la mole. Reduce dalla vittoria del campionato turco con il Fenerbahce con l’aggiunta del premio di miglior giocatore, insieme a Daniel Hackett (campione di Grecia con l’Olympiacos di Atene) e a Nicolò Melli (campione di Germania con il Bamberg) fa parte della generazione di cestisti azzurri che è andata all’estero per affermarsi ad altissimo livello: “Metterti in discussione all’estero ti dà uno status diverso, è un’esperienza di vita. Rivedo Daniel (Hackett) e Niccolò (Melli) molto più forti, esperti: sono felice per loro e anche per me dell’esperienza che hanno fatto. Sono convinto che tutte le esperienze che abbiamo fatto noi diano sempre qualcosa di più al gruppo in termini di esperienza e di vissuto comune”. Per qualificarsi all’Olimpiade di Rio, l’Italia dovrà superare le resistenze di squadre con grande tradizione come la Croazia e la Grecia e di possibili sorprese come il Messico, la Tunisia e l’Iran: “Si riparte da zero, nuovi stimoli, nuovi compagni di squadra, nuovi traguardi. “Noi siamo carichi e non vediamo l’ora di cominciare. Ho visto quello che ha fatto la Nazionale di Conte. Ora siamo tutti tifosi di calcio e spero che anche loro possano esserlo quando toccherà a noi. Quando c’è di mezzo la Maglia Azzurra siamo tutti insieme”

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