Una passeggiata. Tre a zero, risultato acquisito già nel primo tempo, pochi rischi, ancor meno sofferenza. La Germania di Joachim Loew fa paura. La Slovacchia è liquidata grazie alla solita solidità complessiva e a quel tasso di talento che a questi livelli non può non fare la differenza. Squadra diversa, i tedeschi, da quella ammirata (si fa per dire) nella fase a gironi: nel match di Lille Muller e compagni hanno mostrato una concentrazione tale da lasciare solo le briciole ad Hamsik e soci. Che già all’8′ del primo tempo erano sotto di un gol: merito dello splendido tiro al volo da fuori aerea del centrale di difesa Jerome Boateng. Non solo. Al 12′ la partita poteva già essere chiusa, ma Ozil si è fatto parare un calcio di rigore assegnato per atterramento in area di Mario Gomez. Ed è stato proprio l’ex attaccante della Fiorentina a mettere al sicuro il risultato allo scadere del primo tempo, mettendo in rete il suggerimento dalla sinistra di Draxler. Il talento del Wolfsburg, poi, ha chiuso definitivamente il match al minuto 63′. Prima e dopo la terza rete, tante occasioni ancora per i tedeschi e qualche fiammata slovacca, con il portiere Neuer sempre pronto a respingere le velleità slovacche. Il 2 luglio a Bordeaux i tedeschi affronteranno nei quarti di finale la vincente tra Italia e Spagna. E chiunque passerà sarà sfavorita al cospetto dello strapotere teutonico.

LA PARTITA – QUELLO TEDESCO E’ UN DOMINIO
Come era stato ampiamente previsto, di fronte alla piccola Slovacchia di HamsikKucka, i tedeschi non hanno messo molto tempo per mettere in cassaforte la qualificazione: esattamente 8 minuti, ovvero quando Jerome Boateng ha infilato al volo da fuori aerea il portiere Kozacik. La rete ha spostato il baricentro della partita dalla parte dei tedeschi in maniera ancora più netta di quanto non lo avessero stabilito le previsioni della vigilia, trasformandola in una sorta di proficuo allenamento, in uno show a beneficio degli accaldati spettatori di Lille. Poco alla volta, infatti, si è creato una sorta di solco profondissimo tra la Germania e la Slovacchia, al punto da diventare un episodio marginale persino il rigore sbagliato da Ozil al 13′. Del resto, la pressione esercitata dalla squadra di Loew ha prodotto occasioni da gol una dietro l’altra, oltre al raddoppio di Gomez, su assist di un ispiratissimo Julian Draxler (43′). Il primo tempo si è concluso così, con un divario enorme, con una sola parata compiuta da Neuer per deviare in angolo una conclusione di Kucka, con la sensazione che la Germania quasi non volesse infierire e sprecare troppe energie in vista di un quarto di nobiltà.

Non a caso la ripresa è stata giocata a ritmi assai più lenti e, nonostante questo, i tedeschi hanno continuato a macinare gioco e opportunità. La terza rete (63′) è arrivata ad opera di Draxler ed è stata la consacrazione pratica di una prestazione eccellente. Il talento del Wolfsburg, il migliore in campo, è stato poi sostituito da Loew e un’ovazione ha accompagnato la sua uscita dal terreno di gioco per lasciare spazio a Lucas Podolski, uno dei senatori del gruppo. Draxler, Muller, Ozil, Kroos, Khedira: bastano e avanzano loro per mettere i brividi a qualsiasi avversario. Poi ci sono tutti gli altri. La Slovacchia, ad esempio, non ha nemmeno provato a reagire, preoccupata semmai di limitare i danni e di uscire di scena con dignità. Italia e Spagna non possono che essere rimaste colpite dalla prova autoritaria dei campioni del mondo, anche se va sottolineata ancora una volta la modestia tecnica degli avversari. Però è chiaro che chiunque passi il turno domani pomeriggio nella battaglia di Saint Denis dovrà vedersela contro una squadra tostissima, che ha trovato ‘gambà e intesa dopo la prima fase degli Europei e che si pone di diritto tra le favorite per il successo finale. D’altronde, i tedeschi sono i campioni del mondo e rispetto al trionfo di due anni fa in Brasile la squadra è rimasta pressappoco la medesima.

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