Accedevano a esami sanitari senza effettuare la prenotazione e senza neanche pagare il ticket: per questo motivo alcuni dipendenti dell’Asl di Pistoia sono stati sospesi dal lavoro e sanzionati “per alcune centinaia di euro”, ossia “per l’importo del ticket evaso“. Già pronta anche una denuncia all’autorità giudiziaria “finalizzata all’accertamento della rilevanza penale delle azioni compiute”. E’ quanto si apprende da una nota diramata dall’Asl Toscana centro (di cui fa parte l’ormai ex Asl 3 di Pistoia) a seguito di quanto anticipato da La Nazione. L’Asl non precisa ufficialmente il numero dei dipendenti sanzionati, secondo fonti aziendali sarebbero “alcune decine” i soggetti coinvolti ma il Corriere Fiorentino parla di 25 casi. Gli accertamenti non si sono comunque conclusi: nei prossimi giorni potrebbero esser contestati altri casi.

La Fp­Cgil Toscana chiede intanto che sulla questione “venga fatta piena luce” senza però “che quanto accaduto sia strumentalizzato per fini diversi”. Secondo quanto risulta al quotidiano i dipendenti si sarebbero sottoposti alle prestazioni in questione (“radiografie, tac, esami diagnostici, cure entistiche”) a fine turno, “dopo aver timbrato il badge”. A far scoppiare il “caso” e le successive verifiche dell’azienda sarebbe inoltre stata una “soffiata” arrivata a fine marzo all’ufficio Anticorruzione dell’Asl Toscana centro. Nella nota i vertici aziendali confermano di aver proceduto nei confronti dei lavoratori alla “sospensione dal servizio senza retribuzione” e di aver comminato sanzioni “per alcune centinaia di euro” dopo aver accertato che questi “effettuavano analisi chimico­cliniche (ad esempio l’esame del sangue, ndc) senza pagare il ticket” e “senza prenotazione”.

L’Asl smentisce però che i lavoratori abbiano avuto accesso a tutte le prestazioni citate dal quotidiano e anzi circoscrive quanto accaduto alle sole “prestazioni laboratoristiche“. A seguito della segnalazione ricevuta – scrive poi l’Asl – è stata avviata “una verifica puntuale, trasparente e tempestiva” di quanto riportato.

Sulla questione la Fp­Cgil interviene con una nota di appena quattro righe: “Comportamenti inaccettabili e lesivi della dignità dei tanti lavoratori pubblici che operano con correttezza” dichiarano in coro il segretario della Fp­Cgil Toscana Alice d’Ercole e quello della Fp­Cgil Pistoia Silvia Biagini. Il sindacato chiede di far chiarezza e dichiara: “Se quanto emerso dovesse rivelarsi fondato si tratterebbe di una bruttissima pagina per il lavoro pubblico”. Sulla questione è intervenuto anche Manuel Vescovi, consigliere regionale della Lega Nord: “Un fatto, se effettivamente appurato, molto grave”. Il leghista, membro in Regione della Commissione sanità, auspica “che le indagini in corso vengano velocizzate al massimo per chiarire una vicenda che, oltre alla questione economica, comporterebbe un inevitabile e rilevante caduta d’immagine dell’Asl”.

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