Il Galles c’è poche volte, ma quando partecipa non è esattamente decoubertiano. Primo nel girone, davanti all’Inghilterra, e ottavi di finale conquistati a distanza di 58 anni dall’unico grande torneo giocato dalla nazionale. Era il 1958 quando a Cardiff esultarono per i loro calciatori, capaci di raggiungere i quarti della Coppa del Mondo dove vennero fermati dal Brasile di Pelé. A un Europeo, invece, non si erano mai nemmeno qualificati fino a quest’anno. E in Francia non sono andati in gita, anzi: vanno avanti si mettono alle spalle gli uomini di Roy Hodgson, impantanati in un altro pareggio contro la Slovacchia.

Da Andorra alla Russia, nel segno di Bale
L’evoluzione del Galles ha un nome e cognome: Gareth Bale. È andato a segno anche nel decisivo 3-0 alla Russia. La sua è l’ultima delle firme, arrivata dopo i gol di Ramsey e Taylor che avevano già praticamente chiuso il discorso qualificazione. Ma la rete del centrocampista del Real Madrid è il filo rosso dell’impresa gallese. Ha messo lo zampino in 12 dei 17 gol segnati dalla nazionale tra le qualificazioni e la fase finale di Euro 2016, una percentuale inarrivabile per tutti gli altri protagonisti negli stadi francesi. Una punizione contro la Slovacchia, poi ancora da fermo aveva siglato il momentaneo vantaggio contro l’Inghilterra grazie al quale ha eguagliato il record di Platini e Hassler di due punizioni segnate in Europeo. Infine il pregevole pallonetto ad Akinfeev ha scatenato la festa a Cardiff. E, ciliegina sulla torta, contro la Russia il portiere Hennessey è riuscito a tenere inviolata la sua porta come non accadeva da sei partite. Un giro di vite importante in vista della fase a eliminazione diretta, dove grazie al primo posto il Galles incrocerà una delle migliori terze e in un eventuale quarto la vincente dello scontro tra la seconda del gruppo dell’Italia e la vincente del girone E. La strada potrebbe essere in discesa, quindi, e sembra ormai lontanissimo l’esordio contro Andorra, risolto solo negli ultimi minuti sempre da Bale, simbolo di una nazionale che non era arrivata così in alto neanche con Ryan Giggs e Mark Huges.

Inghilterra seconda ma fortunata
Il primato nel Galles non danneggia però più di tanto l’Inghilterra, che non sfonda anche contro la Slovacchia dopo lo striminzito pareggio all’esordio davanti alla derelitta Russia. Gli uomini di Hodgson passano al secondo turno con 5 punti e grazie alla vittoria proprio contro il Galles in rimonta. Ma nonostante il dominio territoriale nel match contro la Slovacchia e la porta inviolata continuano a dimostrare limiti in fase di costruzione e una difesa ballerina, graziata in almeno due circostanze dagli uomini di Kozak. L’Inghilterra verrà comunque premiata dalla formula dell’Europeo perché l’allargamento a 24 squadre la porta ad accoppiarsi con un’altra seconda e oltretutto del girone senza big, quello di Portogallo, Austria, Ungheria e Islanda. Un atterraggio morbido agli ottavi che però verrà compensato dallo scontro negli eventuali quarti con la vincente dell’ottavo in cui è impegnata la Francia. Hodgson incassa e ringrazia, ma ora tocca a lui trovare le combinazioni giuste in un gruppo che ha tanto talento e tuttavia mostra gli storici scricchiolii nelle competizioni internazionali. Così, per ora, la regina del Regno Unito è gallese.

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