La frase, postata su Facebook dopo la strage di Orlando, non è suscettibile di fraintendimenti. “Possano crepare tutti gli adepti della peggiore fra le religioni di merda”. Un’invettiva in piena regola diretta non solo agli attentatori e ai terroristi, ma anche ai fedeli dell’Islam, religione di cui viene dato un giudizio pesantissimo. La bufera politica era inevitabile, perché l’autore, Carlo Fortuna, 43 anni, è direttore del Servizio delle relazioni internazionali della Regione Friuli Venezia Giulia, un dirigente alle dipendenze dirette del governatore Debora Serracchiani, esperto anche in viabilità e Unione Europea. La frase non poteva passare inosservata ed è, infatti, stata segnalata dal blog Il Perbenista e poi riportata dall’edizione friulana de Il Gazzettino. Il caso è esploso.

Fortuna si è affrettato a ripulire il sito, ma ormai la frittata era fatta. E così ha rilasciato una dichiarazione con cui fa marcia indietro. “Voglio scusarmi per un post che ha dato luogo a un grave equivoco rispetto alle mie convinzioni. Infatti sono laico, ma ho il massimo rispetto per tutte le religioni, e quanto ho scritto è stato lo sfogo, umano e personale, scaturito da un evento sanguinoso che mi tocca direttamente” ha spiegato in un post inviato al Perbenista. “Quello stato d’animo nasce dall’orrore e dal senso di impotenza rispetto a tante vittime innocenti. La mia reazione a caldo era riferita agli estremisti che compiono atti di questa natura e verso coloro che strumentalizzano la religione per perpetrare orribili crimini contro persone che non hanno fatto nulla di male”. Fortuna dichiara che la frase “non riflette i miei convincimenti nella vita privata né, tanto meno e nel modo più assoluto, nell’espletamento del mio incarico istituzionale”. Ha quindi messo a disposizione il suo incarico.

Il governatore Serracchiani finora non ha preso provvedimenti. Ma i vertici della Regione hanno condannato la frase anti-islamica esprimendo “vivo stupore e forte riprovazione per l’uso di espressioni inaccettabili, in particolare se utilizzate da chi ricopre ruoli dirigenziali all’interno dell’Amministrazione”. Inoltre: “Si tratta di un atteggiamento censurabile e il dirigente sarà convocato dalla presidente della Regione per chiarire la sua posizione”. Una grana proprio mentre a Trieste domenica si vota il ballottaggio per eleggere il sindaco: il candidato del centrosinistra, Roberto Cosolini, dopo il primo turno è costretto a rincorrere il candidato di centrodestra, Roberto Di Piazza. Il governatore aspetterà che si chiudano i seggi prima del faccia a faccia?

La polemica non si è fatta attendere. Due anni fa Forza Italia, quando Fortuna vinse il concorso per il posto di dirigente, presentò un’interrogazione sostenendo che il bando era stato cucito su misura per scegliere proprio lui. Il vicecapogruppo in consiglio regionale, Rodolfo Ziberna, ha presentato subito un’altra interrogazione alla Serracchiani e ricorda quando, per apprezzamenti poco ortodossi nei confronti dei musulmani, il leghista friulano Luca Dordolo dovette lasciare la Lega Nord e il posto di lavoro fiduciario per il Carroccio in Regione. Perfino il segretario regionale della Lega Nord, Massimiliano Fedriga, censura Fortuna. “C’è libertà di espressione, senza esser offensivi, anche per i dirigenti regionali. Ma in questo caso credo che il post offenda tutti i credenti”. Sul fatto che il governatore non abbia preso provvedimenti nei confronti del suo dirigente interviene Elena Bianchi, capogruppo del M5S. “Nulla di cui stupirsi, è nello stile della Serracchiani: quando accade qualcosa di grave nel comportamento dei suoi protetti, tutto viene messo a tacere, salvo erigersi a baluardo della moralità quando c’è da insultare gli altri anche su cose vere”. Cerca di smorzare i toni il capogruppo del Pd in Consiglio, Diego Moretti: “Non ho dubbi che la presidente vedrà il da farsi. Il post è palesemente gravissimo e Fortuna ha fatto bene a rimettere l’incarico”.

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