Quando ero ragazzo ricordo che per andare in Francia occorreva fermarsi alla dogana ove volevano visionare i documenti. Se viaggiavi dovevi sempre fare i calcoli mentali per capire quanto valesse la moneta locale. Ti sentivi uno straniero e spesso emergeva diffidenza nelle persone che incontravi.

L’Europa è il più grande esperimento di unificazione non violenta fra diversi popoli della storia. Quasi tutte le altre grandi unioni si sono determinate solo dopo sanguinose guerre e attraverso l’imposizione del dominio del più forte. Paradossalmente la grandezza dell’Europa consiste anche nella possibilità che qualche nazione possa uscire, come potrebbe capitare con l’Inghilterra, attraverso un meccanismo pacifico come il referendum. La possibilità di aderire o meno a un progetto che non è solo economico e giuridico ma soprattutto ideale conferisce all’Europa una grandezza che nessun’altra associazione di nazioni possiede.

L’unificazione Europea, se pur parziale, ha portato più benefici o più danni? Come saremmo e quali prospettive ci sarebbero senza l’Unione Europea? Saremmo più ricchi o più poveri? Soprattutto saremmo più o meno felici e liberi? Nessuno può dare una risposta certa in quanto le variabili sono troppe e complesse. Chi offre risposte a buon mercato lo fa solo per tornaconto elettorale per intercettare il malcontento che però ci sarebbe anche se ci fossero solo gli stati nazionali e la vecchia lira. Io che ho vissuto tanti anni con la lira ricordo le storture che determinava questa moneta iperinflazionata e il malcontento che, anche allora, dilagava.

Ci sono dei limiti? Ci sono dei rischi? Certamente i limiti sono tanti perché è difficile mettere assieme e trovare un accordo fra 400 milioni di persone. Ognuno di noi vorrebbe la sua Europa, desidererebbe delle sue regole. Ognuno di noi è parzialmente insoddisfatto. Molti invece di accettare questa parzialità affermano che vogliono tutto oppure niente. Per questa incapacità di accettare i limiti potrà capitare che l’Europa si disgreghi e i vari popoli, egoisticamente, cerchino da soli un proprio futuro.

L’Unione Europea sarà ricordata lo stesso come un grandissimo successo perché nella storia rimarrà l’idea che si può trovare un accordo faticoso, lento e parziale fra popoli superando, almeno per alcuni decenni, egoismi ancestrali e paure che portano all’isolamento e al rifiuto di chi è diverso. L’Ue, anche in caso di disgregazione, rimarrà un faro nella storia, come lo furono Atene e la Repubblica Romana, a cui si ispireranno nel futuro altri popoli.

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