Sono tre le vittime di un’esplosione in una palazzina di Milano, in via Brioschi 65, zona Navigli, che ha provocato il crollo di una parte dell’edificio. Lo scoppio è avvenuto alle 8.45, quando molte persone erano ancora nell’edificio: a perdere la vita sono state due donne e un uomo. Il boato è stato sentito a chilometri di distanza ed ha provocato la rottura dei vetri dei palazzi nel raggio di almeno 200 metri. Due bambine di 7 e 11 anni, la prima delle quali è rimasta ustionata sul 40 per cento del corpo, sono state trasportate all’ospedale Niguarda: nessuna delle due è in pericolo di vita. A perdere la vita due giovani di 27 anni, una coppia di studenti fuori sede: si tratta di Riccardo Maglianesi e di Chiara Magnamassa, entrambi marchigiani. Morta anche la mamma delle bambine, Micaela Masella, 43 anni, che era direttrice delle relazioni esterne ed eventi del teatro Carcano. Il padre delle bimbe, Giuseppe Pellicanò, 51 anni, è rimasto ferito: non è in pericolo di vita. In tutto sono invece 9 le persone ricoverate in ospedale, tra queste una donna incinta e 4 bambini. “Il bilancio è definitivo, non ci sono altri dispersi” ha detto Marco Granelli, assessore comunale alla sicurezza. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco, i Carabinieri e la Polizia municipale.

Tre gli stabili resi inagibili dallo scoppio. Gli altri due edifici inagibili sono ai numeri civici 67-69-71 e via Portoferraio 4 per un totale di circa 50 appartamenti evacuati per ragioni di sicurezza, come si legge in una nota di Palazzo Marino. Sono 50 le famiglie che al momento hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, di cui 21 residenti nello stabile dove si è verificato lo scoppio. Diciassette i nuclei familiari, per un totale di 56 persone (tra cui 9 minori), che hanno accettato l’ospitalità del Comune in albergo. Le altre famiglie hanno preferito farsi accogliere da amici e parenti presso le loro case. Inoltre, sono stati messi a disposizione dal Comune altri 20 appartamenti per ospitare le famiglie che ne avessero necessità nei prossimi giorni. “Grazie a Protezione civile, polizia locale e Nuir – conclude la nota – da questa mattina è stato allestito un punto di aiuto e ristoro per i cittadini in via Brioschi. Sul posto stanno portando soccorso decine di vigili del fuoco, agenti della polizia di Stato, operatori del 118 e carabinieri”. Secondo le prime analisi tecniche, a causare la deflagrazione è stata una fuga di gas partita dall’appartamento dei due studenti fuori sede. Escluso, quindi, un gesto volontario da parte di qualcuno, tanto che l’ipotesi di reato su cui lavora la Procura di Milano è quella di disastro colposo. Il procedimento, affidato al pm Elio Ramondini, è allo stato contro ignoti.

L’esplosione ha danneggiato alcuni edifici vicini e le forze dell’ordine stanno verificando le lesioni per stabilire l’eventuale agibilità. “Ho sentito odore di gas, fortissimo poi il botto” ha raccontato all’Ansa Andrea Rizza, un carpentiere di 27 anni che era ospite di amici nella palazzina di fronte. Miracolosamente illeso, Andrea è stato svegliato “da un sasso finito sulle sue gambe”. La stanza dove dormiva è stata devastata. “Mi sono affacciato e ho visto la bambina che camminava sulle macerie. È stato a quel punto che ho capito”.

Esplosione in palazzina in via Brioschi a MilanoA recuperare una delle bambine è stato Andrea Gibella che si trovava in un bar tabacchi quando ha sentito l’esplosione. “Sono corso subito verso lo stabile – racconta – e mi sono fatto aprire da gente che era scesa dabbasso: dall’appartamento sventrato ho visto una bambina che andava avanti e indietro, spaventatissima. Allora sono salito per le scale che erano agibili l’ho presa e l’ho portata giù. Era spaventatissima e mi ha chiesto: dove è la mia mamma? Ma tu mi stai salvando?”. “L’ho quindi affidata ai soccorsi – ha aggiunto -. Era molto spaventata ma non mi sembrava grave”.

Il palazzo di quattro piani aveva la facciata in ristrutturazione. Si tratta di un complesso residenziale realizzato dove c’erano delle officine all’inizio degli anni 2000 tra altri edifici che risalgono ai primi decenni del Novecento. Il palazzo, che si trova in via Brioschi, zona Navigli, non molto distante dall’Università Bocconi, ha una ventina di appartamenti e, spiegano i vicini, più volte era stato oggetto di ristrutturazione. Uno dei piani alti è stato sventrato dall’esplosione. “Sembrava l’esplosione di una bomba – dice un altro testimone alle agenzie – La prima cosa a cui ho pensato è stato un attentato, ma poi ho capito che proveniva da quell’abitazione”. L’uomo ha spiegato che il palazzo era stato recentemente ristrutturato: “Non so cosa possa essere successo, magari – ha ipotizzato – una fuga di gas, magari qualcuno aveva in casa una cucina economica”.

Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha già proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali delle vittime: “Una tragedia terribile che colpisce tutta la nostra comunità” ha detto. Il Comune di Milano, aggiunge, “si è già attivato per trovare immediatamente una sistemazione per le famiglie le cui abitazioni sono state danneggiate dall’esplosione e per tutte le altre loro necessità”. Secondo l’assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza potrebbero essere 15 le famiglie che non potranno rientrare nelle loro abitazioni in attesa di valutare l’agibilità delle strutture.

Nel 2016 i vigili del fuoco sono intervenuti in tutta Italia per 38 esplosioni dovute al gas. Gli interventi per segnalazioni di fughe di gas sono stati invece 10.625. Nel 2015 le esplosioni sono state 177 e gli interventi per fughe di gas ben 23mila.

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