Controlli di sicurezza fuori dagli stadi, città militarizzate, centinaia di agenti schierati, milioni e milioni di euro spesi. Tutto per scongiurare il rischio di attentati terroristici. Eppure l’imponente servizio d’ordine non è bastato ad arginare gli hooligans inglesi, arrivati in terra di Francia per seguire la nazionale di sua maestà la regina. A Marsiglia, che ha ospitato l’esordio degli uomini di Hodgson contro la Russia (partita considerata ad alto rischio dagli inquirenti), gli ultras britannici per 48 ore hanno creato il panico, assaltando tutto ciò che trovavano di fronte: bar incendiati, dehors distrutti, devastazione. Tensione alle stelle e situazione ad alto rischio, considerando che ai disordini si sono uniti anche i tifosi russi (c’è chi parla di un’inedita alleanza con gli inglesi: insieme le due fazioni sfiorerebbero le 100mila unità) e i padroni di casa francesi. Questi ultimi, in particolare, hanno avuto un ruolo attivo nei disordini, specie all’indomani delle prime intemperanze degli inglesi, favorite come sempre dall’eccesso di alcool. Consumato a fiumi, anche a causa dell’incomprensibile scelta di non vietare e neanche limitare la vendita di bevande alcoliche nelle ore precedenti alle gare. Gli hooligans hanno approfittato del permesso sin dalle prime ore del giorno, complice anche il caldo afoso che attanaglia la città.

Le forze speciali di polizia hanno fatto il possibile per mettere fine alla guerriglia: almeno una decina gli arresti di supporters inglesi, oltre cento invece i feriti complessivi degli scontri, che vanno avanti dalla serata di venerdì. La zona dei tafferugli è sempre quella del Vieux Port, nel cuore di Marsiglia: lanci di bottiglie e sassaiole. Un tifoso inglese è stato colpito con una spranga di ferro alla testa e – come mostrano le immagini diffuse dai media – sottoposto a un massaggio cardiaco prima di essere trasportato in ambulanza all’ospedale in condizioni disperate. Secondo Bmft (che cita il prefetto della città) l’uomo è in fin di vita. Gravissimo anche un tifoso russo, anche lui ferito negli scontri. Le strade intorno ai luoghi degli scontri sono state bloccate. Le forze dell’ordine hanno risposto al lancio di bottiglie da parte degli inglesi eseguendo alcune cariche e sparando gas lacrimogeni. Sul posto almeno una decina di camionette. Secondo il prefetto Laurent Nunez, i disordini sono stati iniziati con una rissa tra tifosi inglesi, russi e francesi: “Scontri impressionanti, ma in pochi minuti è tornata la calma” ha detto. Fatto sta che intorno al Vieux Port i tafferugli sono continuati, con gruppetti di tifosi a fronteggiarsi negli angoli più disparati della città. La calma, invece, è arrivata solo a un paio d’ore dall’inizio della partita Inghilterra-Russia. La speranza è che dopo i 90 minuti la situazioni non degeneri.

La dinamica degli scontri secondo il racconto del prefetto
A sentire il prefetto Nunez, fino alle 16 nella zona del Porto Vecchio della città regnava la calma. All’improvviso sono scoppiate risse fra alcuni tifosi di diverse nazionalità che hanno lanciato bottiglie di vetro. Le forze dell’ordine sono intervenute sparando gas lacrimogeni per disperdere la folla: a questo punto la rabbia degli hooligans si è indirizzata contro la polizia. Le immagini delle televisioni locali hanno mostrato un tifoso inglese a terra circondato dalle forze di polizia che tentano un massaggio cardiaco per rianimarlo. Alcuni testimoni hanno raccontato che la piazza del Porto Vecchio sembrava “una zona di guerra”: le sedie dei dehors del bar sono state usate come armi per colpire i tifosi avversari, i parabrezza di alcune auto parcheggiate sono stati distrutti e una lunga fila di poliziotti in assetto antisommossa stava cercando di contenere i disordini, che sono durati fino alle 17.30.

I tifosi si sono poi dispersi nelle stradine circostanti. Alcuni, racconta il sito della rete televisiva BfmTv, hanno continuato a picchiarsi fra loro, strappandosi le magliette a vicenda e brandendo bottiglie di birra.

La cronaca della notte di scontri
Marsiglia 
si è trasformato in un campo di battaglia e il bilancio degli scontri della serata dell’11 giugno è di sette hooligan arrestati e decine di feriti, sia tra le forze dell’ordine sia tra i tifosi, a cui vanno aggiunti altri tre arresti avvenuti venerdì sera. Lanci di bottiglie, sassaiole, scontri fra tifoserie: inglesi, russi e anche francesi, con i tifosi locali che scendono in strada per “vendicare” la città e i turisti costretti ad allontanarsi in fretta per non rimanere coinvolti. Tutto come 18 anni fa, quando durante i mondiali di Francia ’98, sempre a Marsiglia, alla vigilia di Inghilterra-Tunisia i teppisti inglesi misero la città a ferro e fuoco, facendo decine di feriti.

Per tutto il pomeriggio non erano mancati gli interventi delle forze dell’ordine per sedare gli scontri fra gli ultras ubriachi. Ma la situazione è precipitata nella notte, con decine di focolai tra gli stretti vicoli della zona del porto, soprattutto sul quai Rive-Neuve dove si trovano diversi pub britannici, e la polizia che non è riuscita a evitare il peggio nonostante l’utilizzo dei gas lacrimogeni. Fuori da ristoranti e bar, piogge di bottiglie vuote, sedie e altri oggetti. Gli arredi esterni di una caffetteria sono stati incendiati e altri locali saccheggiati. La situazione è tornata alla normalità soltanto all’alba, ma il clima si fa sempre più teso e la minaccia di violenze è ancora altissima.

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