E’ un giovane come tanti, nato dopo il crollo del muro di Berlino, laureando in giurisprudenza a La Sapienza di Roma. E’ Alessandro Mustillo (26 anni), il candidato sindaco per il Partito comunista a Roma. “L’obiettivo è andare oltre il 5 giugno, ottenere un buon risultato per guardare al futuro. C’è l’idea di candidarsi dove conviene, devi farlo se credi in un’idea. Guardo con orgoglio a ciò che è stato fatto in passato, alle amministrazioni Petroselli, Argan, il meglio per questa città, se oggi abbiamo dei diritti lo dobbiamo al partito comunista, e non è un caso che ci vengono tolti quando questo partito non esiste più”, afferma Mustillo. “Il Pd che nasconde la sua eredità passata si dovrebbe vergognare per le sue politiche imbarazzanti di oggi” aggiunge. Anche Stefano Fassina di Sinistra italiana in questa piazza non è visto di buon occhio: “E’ un economista del Fondo Monetario, ha avallato le peggiori porcate da viceministro, come il pareggio di bilancio in Costituzione”, spiega. Quanto al simbolo della falce e martello, non è per nulla anacronistico per Mustillo. “Oggi 63 persone hanno in mano la ricchezza di 7 miliardi di esseri umani, le disuguaglianze crescono, giovani, pensionati e disoccupati sono la nuova la classe operaia, oggi la lotta di classe è più attuale che ai tempi di Marx” chiosa
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