“Ad ottobre non si vota solo sulle riforme, ma anche sull’Italicum che è legato a filo doppio al ddl Boschi. Per cui troverei naturale che la minoranza del Pd voti No“. Lo dice Alfredo D’Attorre, durante una conferenza stampa di Sinistra italiana sulla legge sui partiti. “Quel referendum – aggiunge il deputato di Si – è lo spartiacque tra il Partito della Nazione e la possibilità di riaprire il cantiere della sinistra“. D’Attorre ha poi commentato la decisione della Confindustria di Vincenzo Boccia che si è schierata per il sì al referendum sulla riforma della Costituzione. “Non mi stupisce, visti i provvedimenti del governo Renzi a favore dei grandi gruppi industriali, ma – sottolinea – vorrei segnalare  al presidente Boccia che non c’è alcun superamento del bicameralismo. Informiamo gli italiani: il Senato rimane”. Poi D’Attorre non manca di replicare al premier, secondo il quale i parlamentari che si oppongono alla riforma lo fanno perché temono di dover “compiere l’esperienza mistica di tornare a lavorare“. “Io – ribatte D’Attorre – un lavoro ce l’ho, gli consiglierei cautela visto che proprio Renzi, a parte il politico di professione, non ha svolto altre professioni nella sua vita. E, dunque, è l’unico che rischia con l’esito del referendum

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