Gli hanno telefonato invitandolo a ritirare il materiale elettorale, ossia i classici ‘santini’ con tanto di nome e cognome dei candidati. Solo così, il 13 maggio scorso, un cittadino di Fasano, in provincia di Brindisi, ha saputo di essere tra i 416 nomi in corsa per un posto in consiglio comunale. Rimanendo di stucco, perché prima di quel momento non ne aveva la minima idea, né aveva mai firmato alcun modulo. Dopo aver chiesto spiegazioni al responsabile della lista nella quale compariva il suo nome, ‘Fasano Popolare’, una delle quattro civiche a sostegno dell’aspirante sindaco ‘centrista’ Antonio Clarizio, il candidato a sua insaputa ha presentato denuncia attraverso il legale di fiducia, l’avvocato Mariangela Vinci. Che, a sua volta, è candidata nella lista ‘Fasano democratica’ a sostegno di un altro aspirante sindaco, Giacomo Rosato. Ecco l’ultimo coup de théâtre di una campagna elettorale senza esclusione di colpi tra i cinque aspiranti alla fascia tricolore e che ora rischia di concludersi con l’apertura di un’inchiesta da parte della magistratura. “Fa parte del gioco della politica sul territorio” commenta a ilfattoquotidiano.it Antonio Clarizio, imprenditore nel settore dei rifiuti. Che annuncia: “Se ci sono delle irregolarità siamo pronti a mettere in debita considerazione questo errore”.

LO STRANO CASO DELLA FALSA CANDIDATURA – Il 18 maggio scorso, dunque, il diretto interessato – attraverso l’avvocato Vinci – ha presentato una denuncia ufficiale presso il comando della polizia municipale di Fasano, che ha già trasmesso gli atti alla procura della Repubblica di Brindisi. Nell’esposto si racconta della telefonata ricevuta e dell’immediata richiesta di spiegazioni. “Ho rintracciato il responsabile della lista ‘Fasano Popolare’ – racconta il querelante – al quale ho chiesto delucidazioni in merito alla commissione dei santini riportanti il mio nome quale candidato della lista in questione”. La risposta ricevuta? “Probabilmente – si legge nella denuncia – una delle segreterie preposte alla compilazione dei moduli, notando il ‘campo’ relativo alla firma dei candidati vuoto, lo aveva firmato”.

LA DENUNCIA – Questa la premessa. Che ha portato il cittadino a proporre “formale querela nei confronti del candidato sindaco Antonio Clarizio, in qualità di responsabile delle liste a lui collegate e del responsabile della lista ‘Fasano Popolare’”. Di più: l’esposto è indirizzato anche a chi “materialmente ha apposto la mia firma sul modulo di accettazione della candidatura” alle elezioni comunali in programma il prossimo 5 giugno, “nonché della persona incaricata di autentificarla”. Oltre che a eventuali ulteriori responsabili che l’autorità giudiziaria individuerà nel corso degli accertamenti. Già, perché la legge prevede che l’accettazione alla candidatura venga sottoscritta davanti a un pubblico ufficiale o a chi ne abbia titolo. Come un notaio, un giudice di pace o amministratori, consiglieri e funzionari di enti locali comunque incaricati dal presidente della Provincia o dal sindaco. Cosa che, stando ai fatti raccontati nell’esposto, non è avvenuta.

LA RISPOSTA DEL CANDIDATO SINDACO – Nonostante il querelante abbia raccontato nella denuncia di aver chiesto lumi già nei giorni scorsi al responsabile della lista ‘Fasano Popolare’, Clarizio dichiara di non averne saputo nulla fino a questa mattina. E va oltre: “Il candidato sindaco non può controllare tutti gli aspiranti consiglieri”. Sottolineando poi che l’avvocato che ha materialmente presentato la denuncia è a sua volta candidata in una lista che sostiene un altro candidato sindaco, mentre il querelante – sostiene Clarizio – “sarebbe stato notato mentre partecipava ad alcuni comizi”. E conclude: “Vado avanti con la massima serenità, confidando nel lavoro della magistratura, se ci sono state delle irregolarità procederemo, ma questa vicenda mi sembra più che altro una strumentalizzazione”.

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